GLOSSARIO FOTOGRAFICO

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ABERRAZIONE. Una lente perfetta dovrebbe riprodurre un punto o un segmento come tali. In genere, invece, specie nelle lenti più economiche ciò non avviene ed un punto può diventare un circolo ed un segmento una piccola curva. Questi difetti sono dovuti al tipo di vetro usato, al fatto che la superficie delle lenti è curva ed al comportamento della luce. Nel 1856 Ludwig von Seidel individuò cinque aberrazioni che si verificano in luce monocromatica: asferica, coma, astigmatismo, curvatura di campo, distorsione.
ABERRAZIONE CROMATICA - Distorsione causata dalla differente rifrazione dei raggi luminosi, per cui le diverse lunghezze d'onda vengono rifratte in modo diverso e messe a fuoco a distanze diverse; questo crea un effetto molto evidente se si usano lenti non trattate e si effettuano elevati ingrandimenti: i contorni delle figure appaiono, anziché netti, sfumati in tutti i colori dell'arcobaleno.
ABERRAZIONE SFERICA - Effetto causato dalla curvatura sferica delle lenti, per cui i raggi di luce che colpiscono le zone marginali dell'obiettivo sono focheggiati su un punto leggermente diverso; solitamente si rimedia a questo difetto chiudendo maggiormente il diaframma, per cui vengono usate via via le parti della lente più prossime al centro, escludendo quindi quelle estreme, ed aumentando così la precisione della focheggiatura del soggetto.
AF servo - Meccanismo che, se usato con un soggetto in movimento, invece di bloccare la messa a fuoco durante una raffica di scatti, la reimposta continuamente, mantenendo il soggetto a fuoco anche se la distanza dovesse nel frattempo variare.
AF TTL (Auto Focus Through The Lens) - Sistema di messa a fuoco automatico (AF) con lettura esposimetrica attraverso l'obiettivo (TTL). Il sensore autofocus è posto dietro l'obiettivo e a volte coincide con lo stesso sensore CCD; questo comporta una funzionalità ottimale in fase di ripresa anche in presenza di convertitori e filtri aggiuntivi, che genericamente alterano le caratteristiche dell'obiettivo. In alcuni casi il sensore TTL misura il contrasto dell'immagine (o il contrasto di fase, cioè misurato solo sulle righe e non sulle colonne), garantendo una messa a fuoco perfetta sulla porzione più grande possibile dell'immagine.
ALONE - Quando si espone una pellicola, una parte della luce che la colpisce può attraversare l’emulsione ed essere riflessa dal supporto trasparente determinando una doppia immagine o effetto alone. Questo difetto viene ridotto o eliminato in fabbricazione stendendo sulla faccia posteriore del supporto uno strato di gelatina colorata capace di assorbire la luce parassita. Detto dorso antialo, si scioglie nel rivelatore durante il trattamento di sviluppo. Il dorso antialo non può essere usato su una pellicola radiografica poiché le due facce sono emulsionate.
ALTE LUCI - Le aree più chiare di un’immagine. Si dicono “bruciate” quelle talmente sovraesposte da mancare di qualunque dettaglio.
ANELLO ADATTATORE - Anello che adatta il diametro anteriore di un obiettivo all'uso di ottiche aggiuntive di differente diametro (maggiore o minore).
ANGOLO DI CAMPO - Esprime, in gradi, il campo inquadrato da un obiettivo di una determinata lunghezza focale. Ovvero l’angolo sotteso tra la pupilla d’entrata dell’obiettivo e l’area delimitata dal formato. La misura è comunemente indicata in relazione alla diagonale del formato. Alcuni fabbricanti forniscono anche la copertura verticale ed orizzontale.
APERTURA DEL DIAFRAMMA - Rapporto fra il diametro del diaframma e la lunghezza focale. Espresso genericamente con una frazione, è regolabile in modo da dosare opportunamente la quantità di luce e impostare la profondità di campo desiderata; la scala delle aperture è dimensionata in modo che, passando da un'apertura alla successiva (a parità di obiettivo e otturatore), tale quantità si dimezzi ogni volta. Tipici valori di apertura sono: f/2 - f/2,4, f/11.
ARTEFATTO - Difetto dell'immagine digitale, come una macchia oppure una sfumatura, non presente nell'immagine reale. Può essere dovuto ad una qualsiasi fase dell'elaborazione, ma è spesso legata alla compressione dell'immagine.
AUTOSCATTO - Dispositivo meccanico o elettronico che permette di impostare lo scatto ritardato dell’otturatore della fotocamera, ad esempio, per autofotografarsi o ridurre il rischio di vibrazioni con i tempi lunghi di esposizione usando il treppiedi.
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BANCO OTTICO - Impianto per testare o verificare i parametri di un obiettivo. E’ costituito da un binario montato su una base più o meno estesa, ma pesante ed antivibrazioni. Un sistema di illuminazione puntiforme, l’obiettivo in esame ed uno schermo si muovono alle distanze relative e necessarie mantenendo sempre perfetto l’allineamento ottico.
BARRELL - Tipo di distorsione. E’ il rimpicciolimento o ingrandimento della parte centrale dell’immagine che assume l’aspetto di un barile.
BILANCIAMENTO DEL BIANCO - Operazione che consente di restituire ai colori le loro tonalità naturali. A seconda della temperatura del colore della sorgente luminosa che illumina il soggetto fotografato, quest'ultimo potrà apparire in fotografia leggermente colorato di arancione o di celeste: attraverso il bilanciamento del bianco si cerca di bilanciare i colori in modo da restituire una tonalità neutra, che rispetti quindi i colori naturali del soggetto. Tutte le fotocamere digitali hanno la possibilità di bilanciare l'effetto di luci diverse oltre quella solare, modificando lievemente i colori nella foto. Quasi tutte tentano di riconoscere il tipo di luce basandosi sulle tonalità prevalenti nell'immagine (bilanciamento automatico), ma molti modelli consentono anche di informare la fotocamera del tipo di sorgente luminosa che illumina la scena inquadrata, scegliendolo da un menù. Esistono inoltre molte impostazioni funzioni del bilanciamento di bianco: Hold, consente di fissare il valore attualmente selezionato; Indoor, consente di controllare il bilanciamento del bianco in base alle caratteristiche dell'ambiente interno; Outdoor, consente di controllare il bilanciamento del bianco in base alle caratteristiche dell'ambiente esterno.
BLOCCO DELL'ESPOSIZIONE (BLOCCO AE) - Funzione che permette di bloccare l'esposizione automatica; in genere presente nelle macchine digitali più costose. Questo blocco consente di misurare la luce in un punto preciso dell'immagine e quindi di mantenere questa impostazione mentre viene composta l'inquadratura; è possibile quindi sovra- o sotto-esporre le nostre foto. L'utilità di questa funzione si presenta soprattutto in caso di scatti a raffica, di foto panoramiche, o in una situazione di illuminazione posteriore, ossia quando il soggetto è illuminato alle spalle.
BRACKETING - Tecnica di esposizione a forcella che prevede la realizzazione di più scatti (di solito tre) dello stesso soggetto variando l’esposizione tra il primo e l’ultimo. Alcune reflex automatiche dispongono di un sistema automatico per l’esecuzione del bracketing.
BRUCIATURA - Esposizione aggiuntiva effettuata su limitate aree dell’immagine al momento della stampa bianconero in camera oscura. Serve a compensare le zone del negativo ad alta densità che la carta non sarebbe in grado di registrare correttamente con il tempo di esposizione adatto alle altre aree. Nel mondo digitale applicando la bruciatura su una zona di un’immagine (usando un pennello appropriato del programma di fotoelaborazione) si provoca uno scurimento di quella zona, il che può essere utile per equilibrare l’esposizione in un’immagine ad alto contrasto o per aggiungere un’ombreggiatura che simuli un’ombra reale.
BUFFER - Memoria temporanea delle fotocamere digitali in cui le immagini vengono depositate in attesa di essere elaborate. Utilizzata per aumentare la velocità degli scatti.
BYTE - L’unità di misura standard per indicare l’occupazione di memoria, o di spazio su disco, dei dati: poiché è formato da 8 bit, un byte può assumere qualsiasi valore compreso fra 0 e 255. Generalmente si utilizzano i multipli di otto anche per il Kilobyte (1024 byte) e Megabyte (1.024.kbyte).
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CARTONCINO 18%, GRIGIO NEUTRO - Serve a riflettere una percentuale pari al 18% della luce che lo colpisce. Poiché gli esposimetri sono tarati per misurare il tono medio (vedi) pari ad un grigio con riflettanza 18%, il cartoncino grigio neutro fornisce il riferimento ideale per la misurazione dell’esposizione. Una superficie bianca o nera, misurata con un esposimetro apparirà sulla stampa come grigia perché l’esposimetro non lavora sul suo riferimento. Effettuando la misura sul cartoncino lo strumento misurerà il giusto riferimento e la parete apparirà bianca o nera. Utile anche nelle lavorazioni a colori.
CCD (Charge-Coupled Device) - Dispositivo ad accoppiamento di carica. Speciale sensore ricoperto da piccoli elettrodi, distribuiti secondo una griglia e chiamati Picture Elements (Pic El, detti pixel). Il loro numero determina la risoluzione del CCD e quindi la dimensione massima in pixel delle immagini che questo può generare. Prima dello scatto, il CCD si carica in superficie di elettroni; ciascun pixel reagisce ai fotoni che cadono su di esso, producendo un accumulo di questi elettroni, proporzionale alla quantità di radiazione ricevuta. Questa carica, accumulata su ciascun pixel, viene interpretata elettronicamente e convertita in forma digitale (sequenza di numeri: 0 e 1) per poter essere analizzata ed elaborata da un processore interno alla fotocamera/videocamera, e trasformata poi nell'immagine digitale vera e propria. Ad ogni elettrodo, inoltre, è sovrapposto un filtro di colore rosso, verde e blu, in modo che allo scatto si generino tre immagini, distinte ed incomplete, ognuna caratterizzata da uno dei tre colori indicati. L'immagine finale (RGB) è ottenuta proprio con la sovrapposizione dei tre canali, rosso (Red), verde (Green), blu (Blue), e la loro interpolazione da' origine a tutti i colori ed ai toni necessari ad una perfetta risoluzione. In sostanza, la fotocamera/videocamera calcola il colore effettivo di ciascun pixel dell'immagine facendo riferimento ai colori dei punti adiacenti. La luce registrata come segnale analogico, viene quindi digitalizzata da un campionatore, ad 8, 10, 12 o 16 bit. Il risultato produce quindi una bitmap a 24, 30, 36 o 48bit, poi ridotta al numero di bit utilizzati dal formato di memorizzazione (JPEG o TIFF a 24 o 48bit). Questo numero di bit è generalmente riportato come caratteristica del CCD (profondità del colore). Alternativi al sensore CCD sono il Complementary Metal Oxiede Semiconductor (CMOS), ossia uno speciale sensore d'immagine con tecnologia d'uso più economica rispetto a quella dell'usuale CCD, ed il sensore Foveon, dove ogni pixel del sensore si avvale di tutti e tre i filtri di colore - e non del solo rosso, verde e blu - per una riproduzione dei colori molto più fedele. Esistono poi degli speciali sensori, creati da specifiche case produttrici, come il Super CCD di 4° generazione (Super CCD HR e Super CCD SR) della Fujifilm, dove la miglioria consiste in un aumento della risoluzione ed in un incremento della sensibilità, atte a risolvere i problemi di contrasto nella riproduzione di immagini contenenti note scure e luminose.
CHIAVE BASSA - Con questo termine si identifica un’immagine caratterizzata da toni prevalentemente scuri. Detta anche low key.
CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor) - Semiconduttore in ossido di metallo complementare; il termine CMOS indica uno speciale sensore d'immagine, utilizzato in alternativa al più comune CCD. Questo sensore assolve sia al processo di cattura dell'immagine, sia alla sua processazione digitale, effettuando però un ridotto consumo di energia.
CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, Black) - Sistema molto usato in stampa, corrisponde ad una estensione del sistema CMY; consente al contempo di ottenere stampe più nere e di consumare meno inchiostro a colori (solitamente più costoso). Il suo acronimo indica un modello di colori primari sottrattivi composto da ciano, magenta, giallo e nero (indicato con la K, black). Il nero viene prodotto attraverso l'uso di un componente separato, quindi evitando di utilizzare il 100% dei tre colori sottrattivi.
COMPACT FLASH, CF - Tipo di scheda di memoria usato da molte fotocamere digitali.
COMPENSAZIONE - Correzione del valore impostato dall’esposimetro per avere un’esposzione corretta in situazioni di ripresa difficili (es. controluce, per non avere il soggetto nero, si compensa aumentando di 2 o 3 valori EV)
COMPOSIZIONE - L’arte di preparare con attenzione un’immagine e decidere coscientemente come inquadrare una scena o un soggetto. Questo si può fare per creare un’inquadratura che dia maggior risalto ad un soggetto, per aggiungere drammaticità o per raccontare meglio una storia o creare un’emozione. Le immagini ben composte sono più intriganti da vedere delle semplici istantanee.
COMPRESSIONE - Operazione che riduce le dimensioni di un file per minimizzare il tempo di trasmissione. I file in formato BMP, GIF, JPEG, MPEG, TIFF sono compressi attraverso un algoritmo apposito, che ne riduce le dimensioni. Esistono due tipi di compressione, con perdita di qualità, quando si rivela necessario eliminare dei minuscoli dettagli (JPEG ed MPEG), e senza perdita di qualità (lossless), dove il grado di compressione è molto scarso ed i file rimangono comunque molto ingombranti (GIF e TIFF).
CONTRASTO - Misura della differenza di luminanza tra le parti più chiare e più scure di un'immagine. Immagini con contrasto troppo alto tendono ad avere solamente aree bianche e nere, contemporaneamente, mentre immagini con contrasto troppo basso appaiono grigiastre.
CONTROLUCE - Quando il soggetto è posto tra la fotocamera e la sorgente luminosa si dice che la fotografia è realizzata in controluce. In questi casi è richiesta una particolare attenzione al momento dell’esposizione.
CROPPING - Strumento disponibile in tutti i programmi di grafica. Consente di ritagliare la porzione desiderata dell'immagine, scartando il resto.
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DAYLIGHT - Termine inglese che indica la luce diurna fotografica. E riportato sulle confezioni delle pellicole a colori per diapositive (invertibili) da utilizzare per riprese in luce diurna od equivalente, come flash elettronico o lampade azzurrate, quindi con temperatura di colore intorno ai 5500 Kelvin.
DIAFRAMMA - Dispositivo costituito da una serie di lamelle a mezzaluna, posta all'interno di un obiettivo ed atto a regolare il diametro d'apertura dell'obiettivo stesso, in modo da controllare la quantità di luce che colpisce il sensore. Il grado di apertura e la posizione del diaframma rispetto alle lenti dell'obiettivo influenzano i vari tipi di aberrazioni ottiche. Il diaframma si misura in valori f/ (o stop); più il valore f/ è basso, tanto maggiore sarà la quantità di luce che passerà attraverso l'obiettivo.
DISPLAY - Termine inglese con il quale si indica lo schermo a cristalli liquidi presente sulle fotocamere reflex autofocus e digitali dove appaiono i parametri sui quali è impostato l’apparecchio: tempo, diaframma, sensibilità Iso, correzione esposizione, contapose, ecc. Viene anche utilizzato per indicare lo schermo a colori a cristalli liquidi da 2 o 3 pollici presente sulle fotocamere digitali per l’inquadratura ed il replay e per la visualizzazione del menu.
DISTANZA IPERFOCALE - E’ quella che separa l’obiettivo regolato su infinito dal soggetto nitido più vicino. Regolando l’obiettivo su questa distanza la zona nitida si estenderà dalla metà della distanza iperfocale all’infinito.
DOMINANTE - Nella fotografia a colori, definisce quella coloritura monocromatica che invade tutta l’immagine a causa di un uso erroneo o intenzionale di filtri colorati o di pellicola non adatta alla temperatura di colore della luce. Una dominante può anche essere determinata da un errato trattamento in fase di sviluppo o dall’uso di una pellicola scaduta.
DPI - "Dots per inch” (punti per pollice). Unità di misura della risoluzione di una foto digitale. Maggiore è il numero, maggiore è la risoluzione
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EDITING - Processo di selezione, preparazione e correzione di immagini digitali o video. E' un termine principalmente utilizzato in cinematografia per l'edizione di un film (post-produzione). Sono tecniche editing: Art, modalità che consente di produrre un effetto sgarnato; Mosaic, per l'effetto mosaico; Sepia, produce l'effetto seppia, attribuendo all'immagine un caratteristico colore marrone- rossiccio; Nega, inverte i colori dell'immagine, creando una sorta di negativo; Mirror, dove l'immagine risulta tagliata in due, con effetto speculare; Emboss, per produrre l'effetto tridimensionale (in rilievo); Cinema, copre le sezioni superiore ed inferiore del display per ottenere il tipico effetto cinema; Make-up, consente di selezionare le immagini in rosso, giallo, verde e blu. L'editing in fotografia invece è quel processo di selezione d'immagini (relativamente ad un progetto complesso) e di post-produzione attraverso software specifici per la correzione di luci, colori, valori tonali ed eventuali piccoli artefatti presenti nell'immagine.
ESPOSIMETRO - Strumento per la misurazione dell’intensità luminosa capace di fornire i valori di tempo di esposizione e di diaframma per ottenere per una data sensibilità un negativo o file perfettamente esposto. I limiti della capacità di effettuare misurazioni attendibili da parte dell’esposimetro vengono indicati in valori luce (EV) o candele per metro quadro (cdm2, unità di misura della luminanza). Tanto più estesa è la gamma, tanto maggiore e la capacità dello strumento di misurare nelle basse come nelle alte luci. L’esposimetro utilizza un elemento sensibile alla luce che produce una corrente elettrica o una resistenza direttamente proporzionale all’intensità luminosa che lo colpisce. Il selenio, elemento principe negli anni Cinquanta, colpito dalla luce produce una modestissima corrente elettrica che, opportunamente amplificata, fa muovere l’ago di un galvanometro su una scala. Al contrario, il solfuro di cadmio (CdS), cosi come il fosfo-arseniuro di gallio o il silicio, producono una resistenza in un circuito elettrico alimentato da una pila. Il silicio (filtrato blu per ridurre la sua sensibilità al rosso) è l’elemento più utilizzato negli strumenti attuali. Due i metodi di misurazione: a luce incidente o a luce riflessa. Con il primo metodo si misura nei pressi del soggetto la quantità della luce che lo illumina (illuminamento), con il secondo si misura da una certa distanza la quantità di luce che esso riflette (luminanza). Il primo sistema consente di utilizzare la lettura senza necessità di correggere l’esposizione in presenza di toni molto più chiari o molto più scuri del tono medio (grigio 18%) per il quale sono tarati gli esposimetri. Con il secondo la misurazione della luce tiene conto della capacità del soggetto di riflettere la luce, ma fornisce indicazioni precise solo se questo e di tono medio (grigio 18%). L’esposimetro incorporato nelle fotocamere misura la luce riflessa. Gli esposimetri separati sono strumenti che possono di solito utilizzare entrambi i metodi.
ESPOSIZIONE, TEMPO DI - Durata necessaria perchè la pellicola o il sensore delle fotocamere digitali ricevano la quantità minima e sufficiente a riprodurre correttamente la gamma tonale. Dipende dalla sensibilità Iso adottata e dall’intensità della luce. ln manuale, il controllo della quantità di luce avviene attraverso l’uso dell’otturatore e dell’apertura del diaframma. Se la quantità di luce è eccessiva si ottiene una sovraesposizione, se e troppo poca una sottoesposizione.
ESPOSIZIONE AUTOMATICA - Esistono diversi modi di esposizione automatica. Nelle fotocamere reflex è possibile scegliere tra: esposizione automatica a priorità dei diaframmi ed esposizione automatica a priorità dei tempi. Nel primo caso è possibile impostare un dato valore di diaframma sull’obiettivo e lasciare all’esposimetro incorporato nella fotocamera il compito di calcolare l’appropriato tempo d’otturazione grazie agli otturatori a controllo elettronico dei tempi. Nel secondo, il sistema della fotocamera imposta automaticamente il valore di diaframma appropriato in funzione del tempo si esposizione scelto. E’ disponibile anche il modo programmato generico che regola il tempo ed il diaframma in base a parametri di fabbrica e modi dedicati al tipo di ripresa (ritratto, azione, paesaggi, notturni, flash, ecc.). Nelle fotocamere compatte analogiche e digitali l’automatismo di esposizione è in genere programmato, in quelle più avanzate sono disponibili funzioni dedicate.
EXIF - Acronimo per Exchangeable Image File format, è un formato di file per fotocamere digitali. Quando registriamo un’immagine su una scheda di memoria, viene utilizzato il formato EXIF che non è altro che un’immegine Jpeg con dati addizionali inclusi nel file che la contiene.
EV (Equivalent Value, Valore Luce Equivalente) - Al raddoppio dell’intensità luminosa il valore incrementa di una unità. I valori luce rappresentano un puro riferimento quantitativo che si trasforma, grazie ad una tabella, in una serie di coppie tempo-diaframma equivalenti in funzione della sensibilità della pellicola. Il principio fu applicato nei primi anni Cinquanta agli otturatori di tipo centrale con la possibilità di accoppiamento meccanico della ghiera dei diaframmi a quella dell’otturatore im modo che all’aumento dell’apertura di diaframma corrispondesse una riduzione del tempo di otturazione. Bloccando le due ghiere su un dato valore luce, era quindi possibile scegliere la coppia tempo-diaframma preferibile, ferma restando l’equivalente esposizione: 1/15 di sec a f/5,6 è equivalente a 1/125 a f/2. Gli EV, sono tutt’ora forniti dagli esposimetri separati e si rivelano pratici nella valutazione delle diverse luminanze di una scena. Gli EV vengono anche utilizzati dai fabbricanti come unità di misura per indicare la gamma di sensibilità degli esposimetri ed i limiti di impiego dei sistemi autofocus.
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F, f/- Questo simbolo, preferibilmente il secondo f/, indica il valore delle aperture del diaframma di un obiettivo. Per calcolare la luminosità di una lente si divide la sua lunghezza focale per il diametro. Una lente da 50mm di focale e del diametro di 25mm ha un’apertura relativa 2 che in gergo si chiama luminosità e si esprime con f/2 o F2, dove f/ o F rappresentano la focale. Questo valore che è costante in tutti gli obiettivi, consente di conoscere la quantità di luce che passa attraverso l’obiettivo nell’unità di tempo. I valori numerici attribuiti alle aperture di diaframma derivano dal fatto che moltiplicando il diametro per la radice quadrata di 2 (1,4142), l’area del cerchio raddoppia. Così, i valori f/ sono il risultato del prodotto delle successive moltiplicazioni di 1,0 per 1,4142 . Ad esempio: 1,0×1,4142=1,4142 o f/1,4;.1,4142×1,4142=2 o f/2; 2×1,4142=2,828 o f/2,8; ecc. In pratica, l’area del diaframma (e quindi la quantità di luce) varia di un fattore 2 ad ogni stop. Cio significa che aprendo o chiudendo il diaframma di un valore, l’esposizione aumenta o si riduce di 2 volte rispettivamente; variandolo di 3 stop, invece, l’esposizione aumenta o si riduce di 8 volte. E cosi via. I valori f/ sono riportati sulla ghiera dei diaframmi degli obiettivi. Il valore più piccolo indica la luminosità massima dell’obiettivo. Un obiettivo 50mm per una fotocamera reflex ha una luminosità massima di f/1,4 o f/1,8 ed una minima di f/16 o f/22. Gli obiettivi per le fotocamere di medio o grande formato sono meno luminosi e raggiungono chiusure di diaframma minime di f/32 o f/45. In molti zoom economici la luminosità varia all’aumento della focale in quanto l’apertura relativa diminuisce all’aumento della focale. Solo alcuni modelli costruiti con una particolare disposizione dei gruppi ottici mantengono costante la luminosità per tutta la gamma delle focali.
FILL-IN - Modalità d'uso del flash: in una scena in controluce, con il soggetto molto contrastato, la funzione Fill-in consente di schiarire le parti in ombra, gestendo la luminosità ed equilibrando l'intera immagine. Il flash, quindi, lampeggia automaticamente con una intensità ridotta.
FILTRI - Lenti aggiuntive per fotocamere / videocamere, atte ad alterare l'immagine, spesso per aggiungervi un determinato effetto o per migliorarne la qualità, eliminando i raggi ultravioletti oppure i riflessi indesiderati. Permettono di ottenere effetti speciali come sfocature, morbidezza dei toni luminosi, ed altro ancora.
FILTRI NEUTRI - Di colore grigio, assorbono in modo identico tutti i colori dello spettro permettendo di ridurre la quantità di luce che raggiunge la pellicola. Possono essere usati sia con pellicola bianconero che a colori.
FILTRO POLARIZZATORE - Consente la riduzione dei riflessi dalle superfici lucide escluso il metallo. Di color grigio neutro può essere usato con pellicola a colori e con le fotocamere digitali. In questo caso, consente anche di saturare i colori che assumono un aspetto più intenso. L’effetto maggiore di polarizzazione si ottiene quando la sorgente luminosa si trova a 90 rispetto all’asse ottico e può essere controllato nel mirino ruotando il filtro sul proprio asse tramite la ghiera posta sulla sua montatura. Per evitare interferenze con i sistemi autofocus, il filtro polarizzatore deve essere di tipo “circolare”.
FILTRO UV - Assorbe le radiazioni UV (inferiori a 400nm) presenti in alta montagna o al mare che favoriscono la perdita di dettaglio a grande distanza. Inoltre, producono una dominante azzurrina con le pellicole a colori, sovraespongono il cielo con il bianconero rendendo meno distinte le nuvole. Essendo incolore e ideale per proteggere la lente anteriore degli obiettivi.
FLASH (lampeggiatore elettronico) - Dispositivo che, emettendo un lampo di luce molto intensa, permette di scattare fotografie senza l'ausilio di altra illuminazione. Essendo posizionato solitamente sull'apparecchio fotografico (o comunque vicino ad esso), in modo da illuminare il soggetto dalla stessa direzione da cui lo si sta guardando, si dice che ''appiattisca'' le immagini, eliminando o comunque riducendo quel senso di profondità dato dalle ombre.
FLASH ESTERNO - Collegato per mezzo di un attacco a slitta (Hotshoe), oppure con un apposito cavetto di collegamento (detto cavo sincro flash, in quanto consente di sincronizzare il flash esterno con quello incorporato; in tal caso, il flash esterno potrebbe lavorare in modalità slave, dove un apposito sensore intercetta il lampo emesso dal flash incorporato dell'apparecchio, facendo scattare immediatamente anche il flash slave), il flash esterno permette di avere un punto luce opzionale e di intensità maggiore. E' solitamente molto più potente di quello incorporato, quasi sempre alimentato separatamente; nella scelta di un flash esterno occorrerebbe conoscere l'ampiezza del campo illuminato per accertarsi che sia sufficiente a coprire tutto il campo visivo dell'apparecchio, e valutare se la portata è sufficiente a coprire la distanza richiesta.
FORMATO FILE - La “lingua” in cui l’immagine digitale viene scritta su disco o altro supporto. Dice ad un programma come dovrebbe gestire i dati nel file per mostrarli correttamente. La scelta del corretto formato è importante per garantire la compatibilità fra programmi diversi. Esempi di formati file sono: Jpeg,TIFF, EPS, PICT. E’ detto formato file originale quello del file associato ad un programma specifico (come un particolare tipo di programma di fotoelaborazione) e che spesso è ottimizzato per questo programma.
FOCALE - Determina la capacità di ingrandimento dell’obiettivo, più è alta, più l’obiettivo ingrandisce. Tecnicamente è la distanza tra la lente e il piano focale, dove si trova il sensore o la pellicola
FOCALE FISSA - Focale di cui sono dotati gli obiettivi ad ingrandimento fisso, ossia privi di zoom.
FOTOCAMERA COMPATTA - Termine usato per indicare apparecchi fotografici analogici e digitali con obiettivo non intercambiabile a focale fissa o zoom di dimensioni ridotte.
FOTOCAMERA DIGITALE - La cattura dell’immagine, nelle fotocamere digitali, avviene mediante un sensore elettronico che la registra in formato file su schede di memoria o altro supporto adatto.
FOTOCAMERA REFLEX - Il sistema di visione reflex della camera oscura dei pittori di fine Quattrocento, fu adottato anche per la fotografia. A fine dell’Ottocento, furono molti gli apparecchi fotografici ad adottare un mirino con visione reflex. La Graflex nel 1902 fu il primo apparecchio reflex monobiettivo di grande formato. Molti apparecchi “biottica” seguirono utilizzando due obiettivi identici per l’inquadratura (che serviva anche per la messa a fuoco) e la ripresa. Nel 1936 la Exakta presentò il primo apparecchio reflex monobiettivo per il formato 35mm per il quale lo stesso obiettivo di ripresa serve per inquadratura, messa a fuoco e ripresa. Il sistema ebbe successo solo trent’anni più tardi con la produzione giapponese.
FUOCO - Serve a regolare l’obiettivo in modo tale che la scena inquadrata sia proiettata con nitidezza sulla pellicola o sul sensore
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GAMMA DINAMICA - Differenza (contrasto) fra i valori più alti e quelli più bassi di un’immagine, ossia fra le alte luci più chiare e le ombre più scure.
GRANDANGOLO - Obiettivo con focale corta che comporta un campo visuale più ampio. Quando l’angolo di visuale è intorno ai 180° si parla di obiettivo Fish-eye
GIF (Graphics Interchange Format) - Formato di codifica dei file di immagine estremamente diffuso. Consente di definire un colore di sfondo come ''trasparente''. E' uno dei formati più vecchi, e non memorizza più di 256 colori, quindi spesso i programmi di grafica ricorrono al Dithering per salvare un'immagine in questo formato. L'algoritmo di compressione utilizzato nel formato GIF è stato oggetto di battaglie legali, e ora non è più utilizzabile liberamente nei programmi. Per questi motivi è stato proposto il formato PNG, teoricamente in grado di sostituire il GIF. Il GIF è comunque generalmente sconsigliato per le fotografie.
GIGABYTE, GB - Unità di misura dei dati digitali che vale approssimativamente un miliardo di byte (1024 Megabyte). La capacità di immagazzinamento degli hard disk dei computer, delle schede di memoria e dei microdrive delle fotocamere digitali viene spesso indicata usando questa unità di misura
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HIGH KEY - Un’immagine in bianconero viene definita high-key (in chiave alta) quando risulta spostata sulle alte luci grazie ad una particolare illuminazione in ripresa o ad una stampa che mette in risalto soprattutto i toni chiari della scala tonale.
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ILLUMINATORE AF - Piccola sorgente di raggi infrarossi o luce continua visibile, presente in molte fotocamere autofocus per consentire la messa a fuoco al buio (entro 3 o 4 metri). L’illuminatore proietta un fascio di luce sul soggetto aumentandone il contrasto il modo che l’autofocus possa rilevarne la massima nitidezza. Talvolta viene usata, al posto di un illuminatore, la stessa lampada del flash che emette una breve serie di lampi.
INFRAROSSI - Raggi sensibili al calore, con lunghezze d'onda maggiori (e temperature del colore inferiori) rispetto a quella del colore rosso. Con questo termine viene inoltre sottinteso un metodo di collegamento tra pc e periferiche, che permetto uno scambio dati senza l'ausilio di cavi (porta IrDa).
ISO (International Standards Organization) - Ente preposto alla normativa degli standard internazionali. In fotografia la sigla Iso relativa alle pellicole fotografiche indica la loro sensibilità. Gli indici Iso hanno sostituito, accorpandoli, i vecchi indici aritmetici Asa e gli indici logaritmici Din. La sensibilità di una pellicola normale e indicata con Iso 100/21. In questo caso il raddoppio dell’indice indica il raddoppio della sensibilità. Una pellicola 200 Iso e del doppio sensibile di una da 100 Iso e richiede quindi un’esposizione dimezzata. Una pellicola da 200 Iso e, invece, sensibile la meta rispetto a una da 400 Iso e quindi richiede un’esposizione doppia. Nella fotografia digitale, la “sensibilità” del sensore viene modificata in via elettronica ed è paragonabile, in termini di esposizione, a quella delle pellicole. Le più alte sensibilità possono determinare “rumore” che causa una perdita di definizione dell’immagine ed un’alterazione dell’equiilibrio cromatico.
ISTOGRAMMA - Rappresentazione grafica unica dei toni dell’immagine digitale su cui si sta lavorando che mostra la distribuzione dei livelli di grigio o di colore. Può essere visualizzato da quasi tutti i programmi di fotoelaborazione e sugli schermi LCD di molte fotocamere quando nel modo “play”.
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JPEG, JPG (Joint Picture Export Group) - Formato di file standard per memorizzare immagini. Definito da un comitato internazionale di esperti, è ad oggi il formato più usato in assoluto. Sfruttando il funzionamento del cervello umano nel percepire forme e colori, questo formato semplifica le immagini eliminando minuscoli dettagli, normalmente impercettibili, e semplificando l'immagine che viene poi sostituita da un modello matematico che consente di rappresentarla con una quantità di informazione notevolmente inferiore. L'immagine viene così compressa, con un fattore variabile, regolabile a piacere al momento della creazione del file; naturalmente maggiore sarà la compressione, minori le dimensioni del file, anche se a prezzo di una qualità inferiore. Questo procedimento viene ripetuto ogni volta che il file viene salvato, con un degrado progressivo della qualità. Per questo le immagini JPEG, di ridotte dimensioni, sono molto adatte al web ma poco al fotoritocco, dove un'immagine viene (ri)elaborata molteplici volte.
[tabby title="K"]
KILOBYTE (Kb) - Un’unità di misura di dati che equivale a 1024 byte. La memoria necessaria per immagazzinare un’immagine di bassa qualità viene spesso indicata con questa unità di misura.
[tabby title="L"]
LCD (Liquid Crystal Display) - Display a cristalli liquidi: tecnologia utilizzata da fotocamere e videocamere digitali, monitor, computer portatili e notebook. Il display può essere a matrice passiva ed a matrice attiva (TFT, Thin Film Transistor; TFD, simile al TFT come tecnologia ma ben più parsimoniosa quanto a consumo d'energia), quest'ultimo maggiormente leggibile, anche da angolazioni quali 120/160 gradi. I monitor LCD non causano riscaldamento dell'ambiente, ne emettono campi elettromagnetici, sono retroilluminati per una maggiore chiarezza con la possibilità di regolare la luminosità; infine, molti apparecchi sono dotati della funzione di auto-spegnimento del display per risparmiare energia.
LOW KEY - Un’immagine in bianconero viene definita low-key (in chiave bassa) quando risulta spostata sulle basse luci grazie ad una particolare illuminazione in ripresa o ad una stampa che mette in risalto soprattutto i toni scuri della scala tonale.
LUMINANZA - Indica l’intensità luminosa riflessa da una superficie. Il suo valore non cambia con la distanza. La legge dell’inverso del quadrato, infatti, non si applica alla luminanza in quanto la caduta di luce viene compensata da un aumento proporzionale della superficie. La luminanza viene misurata in candele per metro quadrato (cd/m2).
LUNGHEZZA FOCALE - Misura indicante la distanza tra la lente ed il piano focale, dove si trova il sensore o la pellicola. Insieme all'apertura, definisce le caratteristiche di luminosità ed ingrandimento dell'obiettivo: più elevato è l'ingrandimento e minore è l'angolo visivo.
[tabby title="M"]
MACROFOTOGRAFIA - Termine indicante un tipo di fotografia molto ravvicinata, ottenuta riprendendo un soggetto da distanze ridottissime, nell'ordine di centimetri. Questo tipo di foto non implica forzatamente l'uso di un particolare obiettivo tele o grandangolare, in quanto la maggior parte delle fotocamere digitali dispone di una funzione macro atta allo scopo.
MANUAL FOCUS - Messa a fuoco manuale, utile per sfuocare volutamente il soggetto, per mettere a fuoco solo una parte dell’inquadratura o per ovviare a problemi dell’automatismo (es. in caso di pioggia o in condizioni di luce difficile).
MASCHERA DI CONTRASTO - Una tecnica di compositazione che utilizza una coppia di pellicole composta da un positivo e da un negativo sfocato per ridurre il contrasto dell’immagine ed aumentare la definizione percepita. E’ presente nelle applicazioni di fotoelaborazione come filtro di aumento del contrasto o maschera di contrasto per incrementare la nitidezza apparente, contrastando i bordi fra gli elementi di un’immagine intensificandoli.
MEGABYTE (MB, Mb) - Unità di misura che equivale ad un milione di byte o 1024 kilobyte. Indica la capacità di immagazzinamento di una scheda di memoria di una fotocamera o di un hard disk o le dimensioni di un’immagine.
MEGAPIXEL (MP) - Unità pari a un milione di pixel. Misura delle dimensioni delle immagini che un particolare sensore è in grado di produrre. Si determina moltiplicando l’altezza del sensore (in pixel) per la larghezza e dividendo per un milione. Per esempio: 3872×2592=10.036 che, diviso per un milione, dà 10 MP.
MEMORY CARD - Scheda di memoria. Supporto su cui le immagini vengono memorizzate nelle fotocamere digitali.E’ l’equivalente della pellicola nelle fotocamere tradizionali
MESSA A FUOCO - Meccanismo che permette, spostando avanti o indietro una o più lenti componenti l'obiettivo, di mettere a fuoco soggetti posti a varie distanze dall'obiettivo stesso, a partire da una distanza minima fino all'infinito. Può essere manuale o automatica.
MEZZITONI. Si chiamano mezzitoni quelle gradazioni di grigio intermedie tra il bianco ed il nero.
MIRINO. Sistema ottico per l’inquadratura della scema negli apparecchi fotografici. Con le fotocamere digitali, una finestra (come nelle fotocamere tradizionali) che può essere usato per comporre le immagini con la fotocamera impugnata all’altezza dell’occhio.
MODALITA’ AUTOMATICA - Regolazione che demanda alla fotocamera tutte le decisioni riguardanti esposizione, messa a fuoco, flash, bilanciamento del bianco, ecc. In automatico è possibile impostare modalità più specifiche adatte a determinati tipi di ripresa: ritratto, paesaggio, sport, notturno, ecc.
MOLTIPLICATORE DI FOCALE - Accessorio ottico afocale che, interposto tra l’obiettivo e la fotocamera incrementa la focale dell’obiettivo. L’impiego del moltiplicatore di focale comporta la riduzione della luminosità dell’obiettivo ed una certa perdita di definizione. Sono disponibili moltiplicatori 1,4x e 2x. Alcuni di alta qualità sono progettati per specifici obiettivi e quindi per fornire le migliori prestazioni.
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ND - Neutral density, grigio neutro.
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OBIETTIVO - Lente, o gruppo di lenti, atta a catturare la luce, inviandola al sensore CCD, al mirino od alla pellicola. Alcune parti dell'obiettivo sono mobili, per permettere la messa a fuoco, e può esserci un diaframma per regolare la quantità di luce che l'obiettivo deve catturare.
OTTURATORE - Consente alla luce di raggiungere la pellicola o il sensore per il tempo necessario ad ottenere la giusta esposizione. Il controllo dei tempi di esposizione può essere meccanico o elettronico, in questo caso il funzionamento è subordinato all’alimentazione di una pila. Ne esistono di due tipi. L’otturatore a tendina è costituito da due tendine che scorrono in orizzontale o in verticale sul piano focale dell’apparecchio. Le tendine possono essere realizzate in stoffa, metallo (tra cui il titanio) o materiali compositi come policarbonato e carbonio. Il tempo di esposizione è dato dall’intervallo di tempo che passa tra lo scatto della prima (si apre l’otturatore) e quello della seconda tendina (si chiude l’otturatore). L’otturatore centrale, collocato tra le lenti di un obiettivo nei pressi del diaframma, funziona grazie ad una serie di lamelle che si aprono e si chiudono ad iride. Controllato meccanicamente o elettronicamente, permette l’uso del flash elettronico con qualunque tempo di scatto.
[tabby title="P"]
PANNELLO RIFLETTENTE - In studio o in esterni, serve ad ammorbidire le ombre che appaiono sul soggetto riflettendo verso di esso la luce proveniente dalla sorgente principale. Vi sono pannelli in stoffa fabbricati allo scopo, ma qualunque superficie chiara di adeguate dimensioni capace di riflettere la luce può diventare un pannello riflettente (fogli di polistirolo, cartoni bianchi, fogli di giornale, muri, ecc.).
PANNING - L’effetto prodotto dal panning (ovvero la panoramica cinematografica) determina in fotografia il risultato di un soggetto in movimento veloce nitido su fondo mosso. Si ottiene inseguendo con la fotocamera il soggetto e scattando con un tempo di otturazione abbastanza lento (1/15 di secondo).
PARALUCE - Applicato all’obiettivo scherma la lente frontale dai raggi diretti del sole. A seconda della focale dell’obiettivo occorre usare un paraluce più o meno svasato per evitare vignettature. La luce che colpisce l’obiettivo determina una serie di riflessioni fra le lenti che riducono il contrasto dell’immagine.
PENTAPRISMA - E’ blocco ottico a cinque facce montato nei mirini degli apparecchi reflex per raddrizzare l’immagine prodotta dall’obiettivo che, in mancanza, la mostra rovesciata e con i lati invertiti.
PIANO FOCALE - Piano in cui si forma l'immagine, posto dietro l'obiettivo. Tale immagine sarà perfettamente a fuoco solo se tutti i punti ripresi dall'obiettivo sono posti alla stessa distanza dal piano; variando la distanza dei soggetti inquadrati, anche il piano focale si sposta di conseguenza.
PIXEL - E’ il più piccolo elemento immagine della tecnologia digitale. Deriva da “picture element” (elemento immagine) da cui pix-el. Elemento base di un dispositivo di acquisizione. Il numero totale dei pixel presenti in un sensore è un indice della massima risoluzione possibile dell’immagine.
POSA B o T - Impostazione dell’otturatore della fotocamera per la quale è possibile eseguire lunghe esposizioni tenendo l’otturatore aperto oltre il tempo più lungo consentito. Impostando la posa B (bulb) l’otturatore resta aperto per tutto il tempo per il quale viene tenuto premuto il pulsante di scatto. Rilasciando il pulsante si chiude. In alcuni apparecchi e obiettivi dotati di otturatore centrale è disponibile la posa T (time): l’otturatore si apre ad una prima pressione del pulsante di scatto e si richiude solo ad una successiva pressione. Per evitare vibrazioni durante l’esposizione è bene utilizzare uno scatto flessibile.
PRIORITA’ TEMPI - In questa modalità (indicata di solito da “Tv”), scelto il tempo di scatto, la fotocamera determina l’apertura di diaframma più adatta alla scena.
PROFONDITA' D CAMPO - Parte d'immagine perfettamente nitida, dove in un intervallo definito tutti i punti sono messi a fuoco contemporaneamente. E' inversamente proporzionale all'ampiezza del fascio di luce catturato dall'obiettivo, quindi minore è l'apertura del diaframma, maggiore è la profondità di campo. Diaframmi molto aperti, su obiettivi molto larghi, consentono di sfruttare l'effetto della profondità di campo per porre in maggior risalto il soggetto in primo piano, grazie alla messa a fuoco, e lasciando lo sfondo sfocato. Sulle fotocamere digitali compatte, che hanno tutte obiettivi abbastanza stretti, non è un effetto molto evidente, tranne che in macrofotografia.
[tabby title="Q"]
QUADRICOMIA - Tecnica di stampa basata sul modello CMYK, per la rappresentazione del colore sulla carta. Superata dalla pentacromia.
[tabby title="R"]
RAFFICA - Numero di fotogrammi che possono essere scattati in sequenza in un determinato intervallo di tempo (generalmente di un secondo), tenendo premuto il pulsante di scatto.
RAPPORTO D'ASPETTO (Aspect Ratio) - Rapporto tra larghezza e altezza di un'immagine. Nei monitor tale rapporto è genericamente di 4/3 (=1,3 periodico), mentre in una pagina A3, A4, A5 o A6 è costante, pari a circa 1,4142; nel formato classico della fotografia è 3/2 o 1,5 e nel formato video corrisponde a 16/9 (=1,7777 periodico). Questo fa sì che nella stampa su una pagina A4 di una immagine VGA 640x480, compariranno dei bordi laterali bianchi, mentre nel vedere un video 16/9 sul monitor VGA comparirà un bordo superiore ed uno inferiore. Per le fotocamere digitali, infine, a seconda del modello, esistono vari rapporti d'aspetto, da poco più di 1 (quasi un quadrato) a circa 16/9.
RAW - Formato di salvataggio di una fotografia digitale ottenuto registrando solo i dati grezzi di una immagine. Grazie al formato Raw è possibile salvare ciò che proviene direttamente dal sensore della fotocamera, senza alcun artefatto successivo, per poi elaborarlo in seguito tramite specifici software. E’ il sistema che consente di ottenere la massima qualità possibile ed anche di gestire, in modo efficiente, dopo lo scatto, l’esposizione e la tonalità cromatica di una immagine digitale.
REGOLA DEI TERZI - Per una corretta inquadratura si ricorre tradizionalmente alla regola dei terzi secondo la quale il fotogramma va suddiviso in tre porzioni in orizzontale e tre in verticale. Il soggetto principale, per ottenere un miglior equilibrio, va posizionato nei punti di intersecazione piuttosto che al centro.
RGB (Red, Green, Blue) - Sistema più usato per definire un colore a video; è un metodo di composizione del colore e consiste nel separarlo nelle sue componenti luminose: rosso, verde e blu. E' detta sintesi additiva in quanto è possibile ottenere tutti i colori dello spettro sommando le tre componenti, fino al bianco.
RIDUZIONE DEL RUMORE - Si tratta di una speciale impostazione di cui sono dotate alcune fotocamere e videocamere per migliorare le riprese notturne e le immagini realizzate con scarsa illuminazione. I pixel corrotti o anormali vengono identificati e messi a confronto con gli altri; quando avviene l'identificazione di un pixel danneggiato, il suo valore viene corretto per rendere l'immagine più pulita.
RIDUZIONE EFFETTO OCCHI ROSSI - Funzione in grado di ridurre l'effetto occhi rossi, dovuto ad un cambiamento dello stato delle pupille che si dilatano e si contraggono in risposta all'esposizione ad una fonte luminosa. Se la luce è intensa, le pupille tendono a restringersi, mentre con un'illuminazione soffusa possono dilatarsi notevolmente. Facendo scattare il flash, la luce attraversa la pupilla, dilatata a causa dell'oscurità dell'ambiente, e viene a sua volta riflessa dai vasi sanguigni dietro la retina. Questo secondo riflesso torna alla fotocamera sotto forma di una macchia rossa. Tramite il lancio di un impulso, o di una raffica di impulsi, quindi, antecedente lo scatto del flash, si riduce notevolmente tale difetto.
RISOLUZIONE - Numero di punti presenti in un'immagine. Con tale termine viene indicata la dimensione di un'immagine, espressa in larghezza x altezza, misurata in pixel, ppi o dpi. In questi ultimi due casi si parla anche di definizione o densità di stampa o di scansione, in quanto non si conoscono le reali dimensioni dell'immagine digitale ma solo quanti pixel o punti elementari ci sono in un pollice. Quindi un'immagine potrà essere contemporaneamente di risoluzione 640x480 pixel (in tal caso occuperà tutto lo schermo VGA) e venire stampata a 300 dpi.
RUMORE - Aspetto granuloso delle immagini digitali che appare quando si usano Iso molto elevati o che può essere aggiunto volontariamente usando un programma di fotoelaborazione per creare un aspetto desiderato.
[tabby title="S"]
SATURAZIONE - Si dice saturo un colore dall’aspetto pieno, carico e non contaminato da altri colori. Indica la vivacità o l’opacità che un colore può assumere, ossia quanto esso è vicino al grigio oppure al colore pieno. Una saturazione zero corrisponde ad una rappresentazione di un oggetto come nero, bianco o grigio. Una bassa saturazione produce colori pastello; un’elevata saturazione mostra colori pienamente saturi senza grigi.
SCALA DI GRIGI - Immagine basata unicamente su tonalità di grigio, che possono andare dal bianco al nero. I grigi si formano mescolando sempre in parti uguali le componenti RGB, CMY o CMYK.
SCHEDA DI MEMORIA - Supporto di memoria dove vengono registrati i file immagine. Diversamente dalle pellicole, le schede di memoria si possono riutilizzare più volte. Nonostante siano alle volte chiamate “pellicole digitali”, le schede di memoria non registrano le immagini, le immagazzinano.
SENSIBILITA’ - Rappresenta la proprietà dell’emulsione di una pellicola a reagire può o meno velocemente alla luce. La sensibilità viene misurata in base alla luce necessaria per ottenere un determinato annerimento o densità secondo gli standard stabiliti dalla Iso. La sensibilità è data dalla dimensione dei grani d’argento utilizzati. In pratica più i grani sono grandi più la pellicola è sensibile in quanto essi sono più capaci di catturare fotoni al momento dell’esposizione. Ciò spiega perché le pellicole di alta sensibilità producono immagini con grana più evidente specie nei forti ingrandimenti. I grani di alogenuro d’argento reagiscono al momento dell’esposizione alla luce e quelli che hanno ricevuto la giusta quantità si trasformeranno in argento metallico durante lo sviluppo. La sensibilità di una pellicola viene calcolata in base alla sua capacità di ottenere una certa densità in condizioni standard di esposizione e trattamento. Nella fotografia digitale, la sensibilità del sensore, che emula quella della pellicola (pari esposizione a parità di intensità della luce), viene gestita in via elettronica amplificando il segnale proveniente dai pixel.
SENSORE - Elemento sensibile alla luce di una fotocamera digitale per la cattura dell’immagine. Il sensore, posto sul piano focale di una fotocamera, trasforma in segnale analogico la luce che lo colpisce. Il segnale viene poi trasformato in codice binario da un convertitore analogico-digitale. Può essere un CCD o un CMOS. Un sensore alternativo è il Foveon, sensore CMOS, costituito da tre strati di pixel ognuno dedicato ad uno dei tre colori primari.
SEZIONE AUREA - E’ il rapporto proporzionale che esiste tra due parti di un segmento quando quella più corta sta a quella più lunga come quest’ultima sta all’intero segmento. In base a questa proporzione, che si ritrova nelle spirali delle conchiglie e nelle stesse galassie, per secoli gli artisti hanno cercato di posizionare i soggetti in rapporto all’ambiente circostante in base a questa relazione matematica che ne garantisse il valore estetico
SINCRO FLASH - Modalità d' uso del flash che permette di sincronizzare il lampo del flash con l'apertura (prima tendina) o la chiusura (seconda tendina) dell'otturatore. Quest'ultima modalità è anche nota come sincronizzazione lenta, in grado di garantire delle foto di aspetto soddisfacente con corpi in movimento ed in condizioni di non completa oscurità; tale sincronizzazione comporta spesso dei vincoli che riguardano i tempi di posa, spesso limitando la durata minima.
SOTTOESPOSIZIONE - Illuminazione insufficiente o non corretta impostazione della fotocamera; il CCD (o la pellicola) registra una parte dell'immagine come completamente nera.
SOVRAESPOSIZIONE - Illuminazione eccessiva oppure non corretta impostazione della fotocamera; il CCD (o la pellicola) registra una parte dell'immagine come completamente bianca.
SPECCHIO - E’ l’elemento fondamentale del sistema reflex. Uno specchio posto a 45° davanti al piano focale dell’apparecchio rinvia i raggi luminosi in alto verso uno schermo smerigliato posto orizzontalmente alla stessa distanza dalla flangia anteriore dell’innesto degli obiettivi del piano focale. Attraverso un prisma (pentaprisma) l’immagine formata sullo schermo viene convogliata ad un oculare attraverso il quale il fotografo potrà inquadrare esattamente il campo abbracciato dall’obiettivo usato. Lo specchio, in alcuni apparecchi reflex, può essere sollevato manualmente per ridurre le vibrazioni nelle riprese ad alto rapporto di riproduzione; in questo caso la fotocamera deve essere fissata ad un treppiedi o ad uno stativo per riproduzioni. In passato, il sollevamento consentiva anche l’uso dei supergrandangolari di tipo non retrofocus, che penetravano molto all’interno del corpo e che avrebbero impedito il movimento dello specchio. In questi casi veniva adottato un mirino ottico separato per l’inquadratura.
SPOT - Modalità dell'esposimetro atta alla valutazione dell'esposizione di una piccola area posta esattamente al centro dell'immagine.
STABILIZZATORE D’ IMMAGINE - Sistema ottico o meccanico per stabilizzare l’immagine fotografica con tempi di esposizione che, a mano libera, provocherebbero un’immagine mossa. Può essere incorporato negli obiettivi, o nella fotocamera digitale. In questo caso il sensore viene mosso in modo opposto e contrario a quello della vibrazione imposta all’apparecchio. Alcuni modelli economici adottano un artificio impostando la più alta sensibilità disponibile per usare il tempo di esposizione più breve possibile.
STATIVO - Sostegno verticale da studio per luci o flash dotato di tre gambe chiudibili ad ombrello.
STILL LIFE - Termine per indicare la fotografia professionale di oggetti per pubblicità, cataloghi, documentazione, ecc. Viene generalmente eseguita in studio con fotocamere di grande formato.
[tabby title="T"]
TELEOBIETTIVO - Obiettivo di focale più lunga del normale, che ha quindi un campo visivo più ristretto ed un ingrandimento maggiore; un obiettivo può essere più o meno tele, dato che non c'è un limite preciso per definire un teleobiettivo.
TEMPERATURA DI COLORE - Scala per la valutazione della qualità della luce espressa in gradi Kelvin. La qualità del colore (tendente al rosso o al blu) è importante per l’equilibrio cromatico nella fotografia a colori. Una lampada domestica ha una temperatura di circa 2900K, una lampada fotografica di 3200K, la luce diurna (fotografica) di 5500K. La qualità del colore è pari al colore assunto da un teorico corpo nero riscaldato e reso incandescente, calcolando i gradi a partire dallo zero assoluto (-273°C). Più s’innalza la temperatura più il corpo nero passa al colore rossastro fino al bianco.
TEMPO DI ESPOSIZIONE - Durata dell’esposizione nella quale l’otturatore della fotocamera resta aperto. Usando un tempo di scatto lungo, i soggetti in movimento verranno “mossi” nell’immagine; usando un tempo di scatto breve, i soggetti in movimento verranno immobilizzati nell’immagine.
TIFF (Tagged Image File Format) - Formato standard per la computer grafica di qualità. Le immagini TIFF non subiscono compressione, al contrario di quelle salvate in JPEG, e possono essere rielaborate e salvate all'infinito senza nessun degrado della qualità. Tale formato memorizza 24 bit per pixel, ma esiste anche uno speciale formato TIFF a 48 bit, che è in grado di memorizzare appunto 16 bit per colore, garantendo così la possibilità di mantenere la qualità massima anche attraverso complicate e lunghe elaborazioni. Alcune fotocamere digitali professionali, ed alcuni scanner professionali, sono anche in grado di generare file TIFF nello speciale formato a 48bit.
TREPPIEDE - Supporto portatile per fotocamere/videocamere. Permette di scattare fotografie da posizioni inusuali e consente anche tempi di posa lunghissimi, esenti da difetti dovuti a vibrazioni o movimento accidentale della fotocamera. E' spesso usato in abbinamento ad una testa, uno scatto flessibile o un telecomando, o comunque in combinazione con l'autoscatto. Può essere motorizzato per consentire riprese ''panoramiche''.
TROPICALIZZAZIONE - L’umidità, la polvere, la sabbia e la pioggia, sono particolarmente dannose per gli apparecchi fotografici. Alcuni modelli reflex di uso più professionale sono tropicalizzati. Ciò significa che sono costruiti con particolari accorgimenti di tenuta all’umidità, alla polvere o alla pioggia sufficienti a proteggere le parti o i circuiti interni in condizioni climatiche difficili.
[tabby title="U"]
ULTRAVIOLETTI - Lunghezze d'onda minori (e temperature del colore superiori) rispetto a quella del colore violetto, ed inferiori a quella dei raggi X. Non sono visibili ad occhio umano.
USB (Universal Serial Bus) - Interfaccia per periferiche di tipo digitale, creato nel 1995 dalla collaborazione di varie aziende (tra cui IBM, Compaq, Microsoft e Intel) per cercare di utilizzare un'unica interfaccia per il collegamento. Consente la trasmissione dei dati a velocità elevata. La porta USB consente di connettere in cascata fino a 127 dispositivi e ha un'ampiezza di banda di 10-100 Kbit al secondo per le periferiche più lente, e di 12 Megabit al secondo per quelle più veloci. I dispositivi collegati all'"Universal Serial Bus" utilizzano la tecnologia "Plug and Play", che consente di inserirli e rimuoverli senza dover spegnere il computer.
[tabby title="V"]
VELOCITA' OTTURATORE - Determina il tempo di posa, e viene indicata solitamente in secondi o frazioni di secondo.
VIGNETTATURA - Oscuramento degli angoli del fotogramma dovuto in genere all’uso di un paraluce o di un filtro inadatto all’obiettivo. Può verificarsi con i grandangolari usati alla massima apertura inquadrando superfici uniformi a causa della caduta di luce che aumenta all’aumentare dell’angolo di campo dell’obiettivo per il maggior tragitto che debbono compiere i raggi che vanno ai bordi del fotogramma. Ciò comporta una sottoesposizione anche di 2 o 3 diaframmi. Il fenomeno (legge del coseno) è presente in tutti i grandangolari e non dipende dalla qualità dell’obiettivo. Nei programmi di fotoelaborazione, consiste nello scurire i bordi di un’immagine per attirare l’attenzione dell’osservatore verso un soggetto o una scena più centrali. In alcuni casi (di solito immagini con sfondi estremamente chiari), schiarire i bordi della fotografia può creare lo stesso effetto.
VIRAGGIO - Trattamento chimico per mezzo del quale si modifica il colore di una stampa fotografica in bianco e nero. Classico è il colore seppia, molto bella anche l’intonazione verde. Il viraggio agisce, dopo un bagno di sbianca, cambiando colore al nero dell’immagine. Oltre al suo valore estetico il viraggio rappresenta un utile trattamento per la conservazione nel tempo delle stampe. A questo proposito è particolarmente indicato il viraggio al selenio.
[tabby title="Z"]
ZOOM - Funzione che consente una lunghezza a variazione continua, entro un campo di escursione prestabilito, ovvero la possibilità di modificare l'angolazione del campo visivo inquadrato, avvicinando o allontanando il soggetto da fotografare. L'immagine potrà quindi risultare più grande (zoom in) o più piccola (zoom out). Spesso lo zoom viene associato ad un fattore di ingrandimento, come 2x, 4x, eccetera: in questo caso il numero indica di quanto vengono moltiplicate le dimensioni degli oggetti visibili nell'immagine ingrandita. Una funzione di zoom è presente nei programmi di grafica per poter vedere meglio i dettagli su cui si sta lavorando. Lo zoom di un apparecchio in ripresa può essere ottico (=continuo) o digitale. Sugli apparecchi più moderni esiste spesso anche la possibilità di zoomare sulle foto già scattate, durante l'operazione di preview, per esaminarle nei dettagli.
ZOOM DIGITALE - Funzione che consente di modificare la lunghezza focale di una fotocamera/videocamera, cosicché il soggetto occupi una porzione più ampia del fotogramma. Denominato anche zoom virtuale, lo zoom digitale si abbina allo zoom ottico, anche se permette di ingrandire le immagini in misura notevolmente maggiore e più velocemente. Essendo il frutto di una interpolazione, la definizione dell'immagine finale sarà tanto minore, quanto più sarà “spinto” lo zoom digitale; ingrandendo un' immagine, ad esempio, con fattore 2x, verranno utilizzati solo la metà dei pixel posti al centro del sensore CCD, ignorando gli altri. Questa funzione, infatti, opera ritagliando la porzione centrale dell'immagine normalmente catturata e, di conseguenza, riduce la risoluzione dell'immagine generata. E' possibile scegliere solo uno degli ingrandimenti possibili, e non ci sono solitamente posizioni intermedie.
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