L’Antelope Canyon è sicuramente uno dei luoghi più fotografati, non solo degli Stati Uniti, ma del mondo intero.
Creato nel corso dei millenni dall’azione incessante di vento, acqua e sabbia, il canyon è rimasto pressoché sconosciuto ai più fino ai primi anni 2000.
Nel 2002 Britney Spears vi girò una parte di un suo video musicale, ma il vero salto nella fama avvenne nel 2009, quando Microsoft incluse una foto del canyon come sfondo del sistema operativo Windows.
La meraviglia della natura venne quindi resa accessibile, almeno visivamente, a milioni di utenti. Grazie a Windows, l’Antelope Canyon è così diventato familiare e immediatamente riconoscibile a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.
Da frattura misconosciuta all’interno della Nazione Navajo (la riserva indiana instituita nel 1868 a cavallo di Arizona, Utah e New Messico, nella regione di confine conosciuta come “Four Corners”) è da allora diventata uno dei principali poli di attrazione, “rubando” turisti a luoghi più famosi come il vicino Grand Canyon e Horseshoe Bend.
Fare foto fantastiche all’interno dell’Antelope canyon è abbastanza facile, piuttosto è difficile fare foto brutte! A causa dell’affollamento dei turisti, l’unica cosa da tenere conto è evitare di inquadrare altre persone e avere tenta pazienza perché soprattutto in certi periodi dell’anno o in certi orari si corre il rischio di trovare un po’ di persone in fila che vogliono fotografare la medesima cosa che vogliamo fotografare noi.
Il successo dell’Antelope Canyon, forse troppo rapido ha portato, oltre che benessere, anche qualche problema: gestire così tante persone in un luogo praticamente fuori dal mondo e disabitato (tenete conto che in alcune zone non c’è alcuna copertura telefonica) in un paesino senza infrastrutture ha acceso un vivace dibattito nella comunità Navajo: quale è il modo migliore per mantenere salde le tradizioni indiane, ma al contempo riuscire a sfruttare al meglio l’afflusso dei turisti?
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Nonostante il luogo magico non bisogna dimenticare che le forze che hanno creato il canyon sono ancora in azione.
Il canyon funziona da collettore per le acque piovane in una vasta zona e temporali, anche lontani, possono allagarlo improvvisamente. Nel 1997 11 turisti morirono appunto per una ondata di piena improvvise che inondò una parte dell’Antelope Canyon (la stessa cosa è successa lo scorso anno in Calabria, nelle gole del torrente Raganello, dove una piena improvvisa portò alla morte 10 persone).
Da allora sono permesse solo visite guidate.