Ascolta il silenzio, sii grato e vivi una vita leggera

13 dic 2020
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Ascolta il silenzio

@DOVE E QUANDO:

Immagine ripresa al Lago di Braies (Pragser Wildsee) il 21 ottobre 2013.

Si trova in Alta Pusteria e precisamente in Val di Braies a 1.496 m di quota, nel comune di Braies (BZ).

@RACCONTO:

Trovati un luogo in disparte ogni tanto in cui puoi stare solo, lontano dagli altri.

Prova ad ascoltare il silenzio.

Scoprirai che non è così facile come sembra, ci sono mille voci dentro di noi che continuano a parlarci, a distrarci, ad allontanarci dallo stare semplicemente attenti ad ascoltare.

Sforzati di riuscirci, perché ne vale la pena.

Nel silenzio intuirai chi sei veramente, ed in quale mondo meraviglioso vivi ogni giorno senza averne alcun merito.

E di tutto questo sii grato, sorridi e vivi una vita leggera.

@FOTOGRAFIA:

Attrezzatura e dati di ripresa:

Corpo:                  Nikon D800

Ottica:                  Nikkor AF 70-200 G VR F/2.8

Focale:                 70 mm

Tempo:                 1/125 s

Diaframma:           f/8

Iso:                      280

Suggerimento:

La composizione dell’inquadratura e la scelta del punto di scatto sono elementi essenziali per la realizzazione di una fotografia che riesca a comunicare  le vostre intenzioni. Pensate sempre prima di scattare: cosa voglio esprimere?

Nel caso di questa fotografia prima di tutto c’è l’idea di fermarsi ad ascoltare: quindi dovevo suggerire una sorta di staticità davanti alla natura. Ecco quindi la scelta di dividere perfettamente la scena in due tra immagine e riflesso che aumenta la sensazione di immobilismo.

Per rafforzare questo concetto mi è stato inoltre utile inquadrare solamente una piccola parte del maestoso paesaggio che avevo dinanzi: ho cercato di includere tutti gli elementi grafici come i ghiaioni e i boschi di cui potevo gestire la specularità nel riflesso.

Fate attenzione:

Ricordatevi che l’acqua quando ne sfruttate la specchiatura è una superficie molto delicata da trattare.  Basta che un raggio di sole vi cada sopra per produrre un’area luminosissima che probabilmente creerà una bruciatura nella fotografia.

Se cercate di trasmettere una sensazione di serenità e positività, i contrasti forti sono generalmente da evitare. Inoltre ogni luogo cambia volto con le stagioni, e nella fotografia di paesaggio bisogna ricordarsi che luci e colori sono come le espressioni in un ritratto. Imparate a scegliere quelle più appropriate per il vostro racconto.

@MONTAGNA:

Suggerimento:

Quando realizzate una fotografia in cui il riflesso è così importante per la sua riuscita, dovete assicurarvi di gestirlo con la massima nitidezza. Il primo e più grande ostacolo soprattutto in montagna è dato dal vento, che increspa facilmente ogni superficie.

Dovete trovare per tempo il punto da cui scattare la fotografia, scegliere l’inquadratura e scattare qualche immagine di prova per valutare bene l’esposizione. Poi vi serve soprattutto tempo per aspettare che il vento non interferisca con la superficie dell’acqua.

Solitamente il mattino presto è uno dei momenti migliori, ma è un consiglio generale: l’orografia di un luogo determina statisticamente il momento migliore. Ma non basta, vi serve anche fortuna affinché questa quiete si manifesti davvero.

Fate attenzione:

Anche in montagna ci sono luoghi meravigliosi che negli anni sono divenuti eccessivamente affollati. Il Lago di Braies dove ho ripreso questa immagine è uno di questi, in estate ormai non ci si avvicina più senza sentirsi come a Rimini il 15 di agosto.

Così se volete godervi questi luoghi in pace, dovete pianificare di andarci nelle stagioni intermedie, come l’autunno, in cui tra l’altro potreste trovare il connubio tra il foliage e la prima neve sulla Croda del Becco.

E dovrete comunque scegliere se utilizzare la prima luce del giorno o l’ultima della sera per realizzare le vostre migliori immagini. Se siete indecisi vi consiglio di scegliere quella del mattino, avrete davanti a voi tutto il tempo che vi serve anche per fare ritorno vedendo dove state andando.

Ma soprattutto in autunno e in inverno state attenti se scegliete la luce della sera, perché dura veramente poco e poi è subito buio e freddo, ed è meglio che siate sicuri di riuscire a rientrare.

Leggi tutte le altre puntate della rubrica Montagna e fotografia a questo link.

© Roberto Carnevali

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