Da questo momento in avanti il corso di fotografia inizia a fare sul serio! Per 19 lezioni abbiamo parlato solamente della nostra fotocamera, di com'è fatta, delle sua principali caratteristiche e di alcuni accessori ad essa collegati. Abbiamo anche visto il triangolo dell'esposizione, che sta alla base della fotografia, per poi finire con il bilanciamento del bianco. Ora iniziamo la serie delle lezioni dove parleremo della composizione vera e propria di una fotografia, vedremo alcune regole e tecniche che vi permetteranno di ottenere scatti unici che cattureranno lo sguardo dell'osservatore. Premetto che anche in fotografia le regole possono essere ignorate (e faremo alcuni esempi), ma prima di essere ignorate vanno conosciute!
Partiamo quindi con questa lezione dedicata alla regola che è sicuramente la più conosciuta dai fotografi: la regola dei terzi.
Cos'è la regola dei terzi e perché deve essere utilizzata
La regola dei terzi è una regola compositiva abbastanza semplice da ricordare, è molto versatile, estremamente efficace e può migliorare già da subito il vostro modo di fotografare. Guardiamo assieme questa immagine:
Immaginate di avere la vostra inquadratura al posto dello sfondo bianco qua sopra e di tracciare 2 linee verticali e 2 orizzontali alla stessa distanza tra loro in modo da ottenere 9 rettangoli perfettamente uguali tra di loro. La sezione al centro, che è il fulcro dell'immagine, viene chiamata zona aurea e ai suoi 4 angoli ci sono 4 punti (in cui le linee s'intersecano) che vengono chiamati punti di forza.
Vengono chiamati in questo modo perché è in questi 4 punti che si concentra l'occhio dell'osservatore dopo aver visualizzato il centro dell'immagine, il nostro cervello cerca sempre dei punti di partenza per elaborare un'immagine e solitamente parte da uno di questi 4 punti. E' stato studiato che a seconda della cultura e della religione, questi 4 punti vengono osservati in modo diverso, nel mondo occidentale vengono osservati in senso orario mentre in oriente vengono visualizzati in senso antiorario. No ha comunque importanza il verso, tutti i punti sono importanti allo stesso modo. La cosa più importante è quella di cercare di comporre la fotografia cercando di mettere il nostro soggetto in uno di questi 4 punti.
Ma perché applicare la regola dei terzi quando è più facile centrare il soggetto?
Questa è una bella domanda. Sicuramente centrare il soggetto e scattare è decisamente più semplice e veloce ma inevitabilmente andrete ad ottenere una foto statica e banale (non in tutti i casi ovviamente). Vi invito a provare a fare una fotografia centrando il vostro soggetto e poi a rifarla decentrando il soggetto su uno di questi punti di forza. Vi renderete conto che la fotografia decentrata acquisirà maggiore dinamicità ma rimarrà comunque bilanciata e non banale, diventando decisamente più piacevole allo sguardo.
Sulle ultime fotocamere digitali è possibile visualizzare la griglia nel mirino ma anche se non doveste averla sulla vostra fotocamera non vi preoccupate, non dovete calcolare la regola dei terzi con il righello, vi basterà decentrare leggermente il soggetto sia verticalmente che orizzontalmente per ottenere un effetto decisamente più piacevole.
La storia della regola dei terzi
Le origini della regola dei terzi risalgono agli antichi greci, che introdussero il concetto di "proporzione divina" (o sezione aurea) per ottenere una dimensione armonica delle cose.
Dalla natura all'arte, dalla geometria alla pittura, dall'architettura alla musica, l'armoniosità veniva rappresentata in forma matematica dal così detto "numero d'oro" (1,618933...).
Questo numero irrazionale è il rapporto fra due grandezze differenti, di cui la maggiore delle due è medio proporzionale tra la minore e la loro somma.
Della sezione aurea ne parleremo più approfonditamente nella prossima lezione ma vi posso solo dire che da questa sezione sono nate tante opere (il Partenone ne è un esempio). In seguito ai greci, gli antichi romani carpirono i segreti di questa proporzione utilizzandola anch'essi fino ad arrivare ai grandi maestri della pittura come Da Vinci e Botticelli.
La fotografia, essendo un'arte visiva, ha tratto nel corso della storia tutte le potenzialità della regola dei terzi applicata in passato dai più grandi scultori e pittori e, ad oggi, rimane una delle regole più importanti da seguire per ottenere fotografie più dinamiche e funzionali. Tale regola può essere applicata a tutti i generi di fotografia ma ce ne sono alcuni che più di altri ne hanno bisogno, andiamo a vederli.
La regola dei terzi nella fotografia paesaggistica
La fotografia paesaggistica per quanto possa essere semplice, non lo è affatto. Quando ci si trova di fronte ad un paesaggio meraviglioso bisogna cercare di immortalarlo nel migliore dei modi per non renderlo banale e scontato.
In una fotografia paesaggistica c'è quasi sempre una linea dell'orizzonte (che NON deve mai essere storta!) che suddivide il cielo dal terreno. In questo caso, per applicare alla perfezione la regola dei terzi, vi basterà allineare la linea dell'orizzonte ad una delle 2 linee orizzontali dell'ipotetica griglia che abbiamo visto prima.
A questo punto vi starete chiedendo se è meglio allineare l'orizzonte alla riga sopra o a quella sotto. Domanda più che lecita! La risposta precisa non c'è, dipende da quello che vorrete mettere più in risalto nella vostra immagine. Se state fotografando un cielo burrascoso e pieno di nubi, meglio allineare la linea dell'orizzonte alla linea guida inferiore, inquadrando 2/3 di cielo e 1/3 di terreno dando molta più importanza alle nubi. Al contrario, se il cielo di fronte a voi è privo di nubi o elementi interessanti, andrete ad allineare la linea dell'orizzonte alla linea guida superiore dando più importanza al terreno. Vi faccio un esempio con questa mia immagine scattata in Toscana:
Anche se la linea dell'orizzonte non è perfettamente dritta, ho applicato la regola dei terzi allineandola alla linea guida superiore dando molta più importanza al meraviglioso campo di grano che avevo di fronte a me.
Se avessi applicato la regola dei terzi allineando la linea dell'orizzonte alla linea guida inferiore avrei ottenuto lo stesso effetto? Guardate l'immagine qua sotto:
Sicuramente l'immagine risulta comunque piacevole ma la totale assenza di nubi nel cielo rendono questa immagine più vuota e sicuramente meno dinamica.
Questo era solamente un esempio per dirvi che nella fotografia naturalistica siete voi a decidere come applicare la regola dei terzi a seconda dell'importanza che volete dare al terreno piuttosto che al cielo. Per lo più, se oltre alla linea dell'orizzonte riuscirete anche ad allineare un elemento importante in uno dei 4 punti di forza, allora otterrete un effetto ancora più forte. Guardate l'esempio qua sotto:
La linea dell'orizzonte è stata perfettamente allineata alla linea guida superiore e il kayak si trova esattamente sopra ad uno dei 4 punti di forza.
La regola dei terzi nella fotografia ritrattistica
Anche se state facendo un ritratto ad una persona o ad un animale vi può tornare utile la regola dei terzi per vivacizzare ulteriormente lo scatto.
Se state ritraendo una persona intera, vi basterà allinearla ad una delle linee guida verticali cercando il più possibile di posizionare lo sguardo su uno dei punti di forza. Se poi lo sguardo è rivolto verso la parte d'immagine con più spazio, vi darà ancora di più “respiro” alla vostra fotografia. Guardate questo esempio:
Ho posizionato il suonatore di cornamusa vicinissimo alla linea guida verticale di sinistra cercando di allineare lo sguardo il più possibile vicino al punto guida. Inoltre, essendo lo sguardo rivolto verso la parte d'immagine “vuota”, ho reso più dinamico lo scatto lasciando campo davanti al sonatore come se dovesse partire a camminare. Provate ad immaginarvi la stessa fotografia con il suonatore rivolto dall'altra parte. Vi garantisco che non sarebbe una buona foto e sicuramente non farebbe lo stesso effetto!
Se invece state facendo un primissimo piano ad una persona o ad un animale, vi dovete concentrare sull'elemento più importante: lo sguardo. Vi basterà cercare di posizionare l'occhio che metterete a fuoco in uno dei 4 punti di forza. L'effetto è assicurato. Eccovi un paio di esempi.
Se il soggetto sta sorridendo, potete decidere di posizionare la bocca (e non gli occhi) su uno dei 4 punti di forza, è indifferente. L'importante è NON accentrare mai i vostri soggetti, spostateli leggermente seguendo la regola dei terzi e vedrete che i vostri ritratti assumeranno un tono e una dinamicità cambiando drasticamente il vostro modo di fotografare.
Quando NON serve la regola dei terzi
La regola dei terzi, come tutte le regole, può ovviamente essere ignorata. Ci sono alcuni casi in cui tale regola è meglio lasciarla da parte e scattare in modo differente.
Mi riferisco, per esempio, alla fotografia architettonica che funziona in virtù delle forme geometriche e della loro simmetria. In questo caso il fotografo non perderà tempo a pensare a come incastrare tali forme in una ipotetica griglia dei terzi (o perlomeno difficilmente lo farà). In questo genere di fotografia, il fotografo cercherà solamente di collocare queste forme nell'inquadratura in modo che vengano rispettati equilibrio, geometrie e simmetrie dei vari elementi che la compongano.
Allo stesso modo ci possono essere altri esempi di immagini dove è meglio non rispettare la regola dei terzi. In generale, si tende ad ignorare questa regola quando si vuole dare la massima importanza ad un solo elemento centrato in modo che l'osservatore non si perda a cercare altri elementi nell'inquadratura ma vada direttamente al centro dell'immagine. Qua sotto un esempio di NON regola dei terzi. In questa immagine c'è solo la goccia di pioggia, tutto il resto non conta. Per questo motivo l'ho voluta centrare in modo da concentrare lo sguardo solo li.
Conclusioni
La regola dei terzi è un pilastro dell'arte e della fotografia, se conosciuta può veramente trasformare le vostre fotografie da “banali” a foto meravigliose semplicemente applicando i pochi e semplici passaggi della composizione vista prima.
Il mio consiglio che vi lascio alla fine di quasi ogni lezione è quello di provare e riprovare a scattare immagini differenti in modo da apprendere bene questa regola. Non vi preoccupate se non avrete davanti a voi la “griglia” dei terzi, col tempo vi verrà automatica.
State sempre comunque pronti ad individuare le situazioni in cui ignorare completamente questa regola dei terzi e ricordate che: “Un buon fotografo sa come seguire le regole ma soprattutto sa come infrangerle!”
Nella prossima lezione parleremo di una regola strettamente connessa alla regola dei terzi, stiamo parlando della sezione aurea! Se vi siete persi le lezioni precedenti del corso di fotografia, potete sempre consultarle a questo link.