Glossario fotografico

24 feb 2016
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GLOSSARIO FOTOGRAFICO

Il mondo della fotografia è pieno di sigle e termini di cui, a volte, non si capisce il significato.

Questo glossario fotografico offre la spiegazione di molte sigle che userete quotidianamente. Tenetelo sempre a portata di mano e vedrete che la fotografia non avrà più segreti. Buona lettura.

glossario

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ABERRAZIONE. Una lente perfetta dovrebbe riprodurre un punto o un segmento come tali. In genere, invece, specie nelle lenti più economiche ciò non avviene ed un punto può diventare un circolo ed un segmento una piccola curva. Questi difetti sono dovuti al tipo di vetro usato, al fatto che la superficie delle lenti è curva ed al comportamento della luce. Nel 1856 Ludwig von Seidel individuò cinque aberrazioni che si verificano in luce monocromatica: asferica, coma, astigmatismo, curvatura di campo, distorsione.

ABERRAZIONE CROMATICA - Distorsione causata dalla differente rifrazione dei raggi luminosi, per cui le diverse lunghezze d'onda vengono rifratte in modo diverso e messe a fuoco a distanze diverse; questo crea un effetto molto evidente se si usano lenti non trattate e si effettuano elevati ingrandimenti: i contorni delle figure appaiono, anziché netti, sfumati in tutti i colori dell'arcobaleno.

ABERRAZIONE SFERICA - Effetto causato dalla curvatura sferica delle lenti, per cui i raggi di luce che colpiscono le zone marginali dell'obiettivo sono focheggiati su un punto leggermente diverso; solitamente si rimedia a questo difetto chiudendo maggiormente il diaframma, per cui vengono usate via via le parti della lente più prossime al centro, escludendo quindi quelle estreme, ed aumentando così la precisione della focheggiatura del soggetto.

AE - Acronimo di Automatic Exposure che indica un sistema automatico di esposizione.

AF (Auto Focus) - Funzione che consente di mettere a fuoco automaticamente il soggetto che si sta inquadrando, ricavando la distanza media di tutto ciò che viene inquadrato o di ciò che compare al centro dell'immagine.

AF servo - Meccanismo che, se usato con un soggetto in movimento, invece di bloccare la messa a fuoco durante una raffica di scatti, la reimposta continuamente, mantenendo il soggetto a fuoco anche se la distanza dovesse nel frattempo variare.

AF TTL (Auto Focus Through The Lens) - Sistema di messa a fuoco automatico (AF) con lettura esposimetrica attraverso l'obiettivo (TTL). Il sensore autofocus è posto dietro l'obiettivo e a volte coincide con lo stesso sensore CCD; questo comporta una funzionalità ottimale in fase di ripresa anche in presenza di convertitori e filtri aggiuntivi, che genericamente alterano le caratteristiche dell'obiettivo. In alcuni casi il sensore TTL misura il contrasto dell'immagine (o il contrasto di fase, cioè misurato solo sulle righe e non sulle colonne), garantendo una messa a fuoco perfetta sulla porzione più grande possibile dell'immagine.

ALONE - Quando si espone una pellicola, una parte della luce che la colpisce può attraversare l’emulsione ed essere riflessa dal supporto trasparente determinando una doppia immagine o effetto alone. Questo difetto viene ridotto o eliminato in fabbricazione stendendo sulla faccia posteriore del supporto uno strato di gelatina colorata capace di assorbire la luce parassita. Detto dorso antialo, si scioglie nel rivelatore durante il trattamento di sviluppo. Il dorso antialo non può essere usato su una pellicola radiografica poiché le due facce sono emulsionate.

ALTE LUCI - Le aree più chiare di un’immagine. Si dicono “bruciate” quelle talmente sovraesposte da mancare di qualunque dettaglio.

ANELLO ADATTATORE - Anello che adatta il diametro anteriore di un obiettivo all'uso di ottiche aggiuntive di differente diametro (maggiore o minore).

ANGOLO DI CAMPO - Esprime, in gradi, il campo inquadrato da un obiettivo di una determinata lunghezza focale. Ovvero l’angolo sotteso tra la pupilla d’entrata dell’obiettivo e l’area delimitata dal formato. La misura è comunemente indicata in relazione alla diagonale del formato. Alcuni fabbricanti forniscono anche la copertura verticale ed orizzontale.

APERTURA DEL DIAFRAMMA - Rapporto fra il diametro del diaframma e la lunghezza focale. Espresso genericamente con una frazione, è regolabile in modo da dosare opportunamente la quantità di luce e impostare la profondità di campo desiderata; la scala delle aperture è dimensionata in modo che, passando da un'apertura alla successiva (a parità di obiettivo e otturatore), tale quantità si dimezzi ogni volta. Tipici valori di apertura sono: f/2 - f/2,4, f/11.

ARTEFATTO - Difetto dell'immagine digitale, come una macchia oppure una sfumatura, non presente nell'immagine reale. Può essere dovuto ad una qualsiasi fase dell'elaborazione, ma è spesso legata alla compressione dell'immagine.

AUTOFUCUS - Sistema elettronico di controllo automatico della distanza di messa a fuoco. Dopo i primi sistemi a raggi infrarossi adottati sulle fotocamere compatte (autofocus attivo) sono seguiti, negli apparecchi reflex, sistemi dotati di sensori CCD per la determinazione dell’esatta distanza del soggetto in base al controllo del massimo contrasto (autofocus passivo). Il controllo automatico può essere di vari tipi. A priorità di fuoco: l’otturatore dell’apparecchio resta bloccato fino a quando la messa a fuoco non è stata raggiunta. A priorità di scatto: l’apparecchio può scattare anche se la messa a fuoco è ancora in corso. Ad inseguimento (detto anche Predictive o Track Focusing): il sensore è capace di individuare il movimento del soggetto e seguirlo mantenendolo a fuoco. Tutti i sistemi autofocus delle reflex con ottica intercambiabile sono disinseribili. Alcuni modelli sono dotati di un illuminatore ad infrarossi incorporato oppure utilizzano una luce bianca o quella della lampada del flash per consentire all’autofocus di funzionare anche al buio o in condizioni di luce scarsa.

AUTOSCATTO - Dispositivo meccanico o elettronico che permette di impostare lo scatto ritardato dell’otturatore della fotocamera, ad esempio, per autofotografarsi o ridurre il rischio di vibrazioni con i tempi lunghi di esposizione usando il treppiedi.

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BANCO OTTICO - Impianto per testare o verificare i parametri di un obiettivo. E’ costituito da un binario montato su una base più o meno estesa, ma pesante ed antivibrazioni. Un sistema di illuminazione puntiforme, l’obiettivo in esame ed uno schermo si muovono alle distanze relative e necessarie mantenendo sempre perfetto l’allineamento ottico.

BARRELL - Tipo di distorsione. E’ il rimpicciolimento o ingrandimento della parte centrale dell’immagine che assume l’aspetto di un barile.

BILANCIAMENTO DEL BIANCO - Operazione che consente di restituire ai colori le loro tonalità naturali. A seconda della temperatura del colore della sorgente luminosa che illumina il soggetto fotografato, quest'ultimo potrà apparire in fotografia leggermente colorato di arancione o di celeste: attraverso il bilanciamento del bianco si cerca di bilanciare i colori in modo da restituire una tonalità neutra, che rispetti quindi i colori naturali del soggetto. Tutte le fotocamere digitali hanno la possibilità di bilanciare l'effetto di luci diverse oltre quella solare, modificando lievemente i colori nella foto. Quasi tutte tentano di riconoscere il tipo di luce basandosi sulle tonalità prevalenti nell'immagine (bilanciamento automatico), ma molti modelli consentono anche di informare la fotocamera del tipo di sorgente luminosa che illumina la scena inquadrata, scegliendolo da un menù. Esistono inoltre molte impostazioni funzioni del bilanciamento di bianco: Hold, consente di fissare il valore attualmente selezionato; Indoor, consente di controllare il bilanciamento del bianco in base alle caratteristiche dell'ambiente interno; Outdoor, consente di controllare il bilanciamento del bianco in base alle caratteristiche dell'ambiente esterno.

BLOCCO DELL'ESPOSIZIONE (BLOCCO AE) - Funzione che permette di bloccare l'esposizione automatica; in genere presente nelle macchine digitali più costose. Questo blocco consente di misurare la luce in un punto preciso dell'immagine e quindi di mantenere questa impostazione mentre viene composta l'inquadratura; è possibile quindi sovra- o sotto-esporre le nostre foto. L'utilità di questa funzione si presenta soprattutto in caso di scatti a raffica, di foto panoramiche, o in una situazione di illuminazione posteriore, ossia quando il soggetto è illuminato alle spalle.

BRACKETING - Tecnica di esposizione a forcella che prevede la realizzazione di più scatti (di solito tre) dello stesso soggetto variando l’esposizione tra il primo e l’ultimo. Alcune reflex automatiche dispongono di un sistema automatico per l’esecuzione del bracketing.

BRUCIATURA - Esposizione aggiuntiva effettuata su limitate aree dell’immagine al momento della stampa bianconero in camera oscura. Serve a compensare le zone del negativo ad alta densità che la carta non sarebbe in grado di registrare correttamente con il tempo di esposizione adatto alle altre aree. Nel mondo digitale applicando la bruciatura su una zona di un’immagine (usando un pennello appropriato del programma di fotoelaborazione) si provoca uno scurimento di quella zona, il che può essere utile per equilibrare l’esposizione in un’immagine ad alto contrasto o per aggiungere un’ombreggiatura che simuli un’ombra reale.

BUFFER - Memoria temporanea delle fotocamere digitali in cui le immagini vengono depositate in attesa di essere elaborate. Utilizzata per aumentare la velocità degli scatti.

BYTE - L’unità di misura standard per indicare l’occupazione di memoria, o di spazio su disco, dei dati: poiché è formato da 8 bit, un byte può assumere qualsiasi valore compreso fra 0 e 255. Generalmente si utilizzano i multipli di otto anche per il Kilobyte (1024 byte) e Megabyte (1.024.kbyte).

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CARTONCINO 18%, GRIGIO NEUTRO - Serve a riflettere una percentuale pari al 18% della luce che lo colpisce. Poiché gli esposimetri sono tarati per misurare il tono medio (vedi) pari ad un grigio con riflettanza 18%, il cartoncino grigio neutro fornisce il riferimento ideale per la misurazione dell’esposizione. Una superficie bianca o nera, misurata con un esposimetro apparirà sulla stampa come grigia perché l’esposimetro non lavora sul suo riferimento. Effettuando la misura sul cartoncino lo strumento misurerà il giusto riferimento e la parete apparirà bianca o nera. Utile anche nelle lavorazioni a colori.

CCD (Charge-Coupled Device) - Dispositivo ad accoppiamento di carica. Speciale sensore ricoperto da piccoli elettrodi, distribuiti secondo una griglia e chiamati Picture Elements (Pic El, detti pixel). Il loro numero determina la risoluzione del CCD e quindi la dimensione massima in pixel delle immagini che questo può generare. Prima dello scatto, il CCD si carica in superficie di elettroni; ciascun pixel reagisce ai fotoni che cadono su di esso, producendo un accumulo di questi elettroni, proporzionale alla quantità di radiazione ricevuta. Questa carica, accumulata su ciascun pixel, viene interpretata elettronicamente e convertita in forma digitale (sequenza di numeri: 0 e 1) per poter essere analizzata ed elaborata da un processore interno alla fotocamera/videocamera, e trasformata poi nell'immagine digitale vera e propria. Ad ogni elettrodo, inoltre, è sovrapposto un filtro di colore rosso, verde e blu, in modo che allo scatto si generino tre immagini, distinte ed incomplete, ognuna caratterizzata da uno dei tre colori indicati. L'immagine finale (RGB) è ottenuta proprio con la sovrapposizione dei tre canali, rosso (Red), verde (Green), blu (Blue), e la loro interpolazione da' origine a tutti i colori ed ai toni necessari ad una perfetta risoluzione. In sostanza, la fotocamera/videocamera calcola il colore effettivo di ciascun pixel dell'immagine facendo riferimento ai colori dei punti adiacenti. La luce registrata come segnale analogico, viene quindi digitalizzata da un campionatore, ad 8, 10, 12 o 16 bit. Il risultato produce quindi una bitmap a 24, 30, 36 o 48bit, poi ridotta al numero di bit utilizzati dal formato di memorizzazione (JPEG o TIFF a 24 o 48bit). Questo numero di bit è generalmente riportato come caratteristica del CCD (profondità del colore). Alternativi al sensore CCD sono il Complementary Metal Oxiede Semiconductor (CMOS), ossia uno speciale sensore d'immagine con tecnologia d'uso più economica rispetto a quella dell'usuale CCD, ed il sensore Foveon, dove ogni pixel del sensore si avvale di tutti e tre i filtri di colore - e non del solo rosso, verde e blu - per una riproduzione dei colori molto più fedele. Esistono poi degli speciali sensori, creati da specifiche case produttrici, come il Super CCD di 4° generazione (Super CCD HR e Super CCD SR) della Fujifilm, dove la miglioria consiste in un aumento della risoluzione ed in un incremento della sensibilità, atte a risolvere i problemi di contrasto nella riproduzione di immagini contenenti note scure e luminose.

CHIAVE BASSA - Con questo termine si identifica un’immagine caratterizzata da toni prevalentemente scuri. Detta anche low key.

CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor) - Semiconduttore in ossido di metallo complementare; il termine CMOS indica uno speciale sensore d'immagine, utilizzato in alternativa al più comune CCD. Questo sensore assolve sia al processo di cattura dell'immagine, sia alla sua processazione digitale, effettuando però un ridotto consumo di energia.

CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, Black) - Sistema molto usato in stampa, corrisponde ad una estensione del sistema CMY; consente al contempo di ottenere stampe più nere e di consumare meno inchiostro a colori (solitamente più costoso). Il suo acronimo indica un modello di colori primari sottrattivi composto da ciano, magenta, giallo e nero (indicato con la K, black). Il nero viene prodotto attraverso l'uso di un componente separato, quindi evitando di utilizzare il 100% dei tre colori sottrattivi.

COMPACT FLASH, CF - Tipo di scheda di memoria usato da molte fotocamere digitali.

COMPENSAZIONE - Correzione del valore impostato dall’esposimetro per avere un’esposzione corretta in situazioni di ripresa difficili (es. controluce, per non avere il soggetto nero, si compensa aumentando di 2 o 3 valori EV)

COMPOSIZIONE - L’arte di preparare con attenzione un’immagine e decidere coscientemente come inquadrare una scena o un soggetto. Questo si può fare per creare un’inquadratura che dia maggior risalto ad un soggetto, per aggiungere drammaticità o per raccontare meglio una storia o creare un’emozione. Le immagini ben composte sono più intriganti da vedere delle semplici istantanee.

COMPRESSIONE - Operazione che riduce le dimensioni di un file per minimizzare il tempo di trasmissione. I file in formato BMP, GIF, JPEG, MPEG, TIFF sono compressi attraverso un algoritmo apposito, che ne riduce le dimensioni. Esistono due tipi di compressione, con perdita di qualità, quando si rivela necessario eliminare dei minuscoli dettagli (JPEG ed MPEG), e senza perdita di qualità (lossless), dove il grado di compressione è molto scarso ed i file rimangono comunque molto ingombranti (GIF e TIFF).

CONTRASTO - Misura della differenza di luminanza tra le parti più chiare e più scure di un'immagine. Immagini con contrasto troppo alto tendono ad avere solamente aree bianche e nere, contemporaneamente, mentre immagini con contrasto troppo basso appaiono grigiastre.

CONTROLUCE - Quando il soggetto è posto tra la fotocamera e la sorgente luminosa si dice che la fotografia è realizzata in controluce. In questi casi è richiesta una particolare attenzione al momento dell’esposizione.

CROPPING - Strumento disponibile in tutti i programmi di grafica. Consente di ritagliare la porzione desiderata dell'immagine, scartando il resto.

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DAYLIGHT - Termine inglese che indica la luce diurna fotografica. E riportato sulle confezioni delle pellicole a colori per diapositive (invertibili) da utilizzare per riprese in luce diurna od equivalente, come flash elettronico o lampade azzurrate, quindi con temperatura di colore intorno ai 5500 Kelvin.

DIAFRAMMA - Dispositivo costituito da una serie di lamelle a mezzaluna, posta all'interno di un obiettivo ed atto a regolare il diametro d'apertura dell'obiettivo stesso, in modo da controllare la quantità di luce che colpisce il sensore. Il grado di apertura e la posizione del diaframma rispetto alle lenti dell'obiettivo influenzano i vari tipi di aberrazioni ottiche. Il diaframma si misura in valori f/ (o stop); più il valore f/ è basso, tanto maggiore sarà la quantità di luce che passerà attraverso l'obiettivo.

DISPLAY - Termine inglese con il quale si indica lo schermo a cristalli liquidi presente sulle fotocamere reflex autofocus e digitali dove appaiono i parametri sui quali è impostato l’apparecchio: tempo, diaframma, sensibilità Iso, correzione esposizione, contapose, ecc. Viene anche utilizzato per indicare lo schermo a colori a cristalli liquidi da 2 o 3 pollici presente sulle fotocamere digitali per l’inquadratura ed il replay e per la visualizzazione del menu.

DISTANZA IPERFOCALE - E’ quella che separa l’obiettivo regolato su infinito dal soggetto nitido più vicino. Regolando l’obiettivo su questa distanza la zona nitida si estenderà dalla metà della distanza iperfocale all’infinito.

DOMINANTE - Nella fotografia a colori, definisce quella coloritura monocromatica che invade tutta l’immagine a causa di un uso erroneo o intenzionale di filtri colorati o di pellicola non adatta alla temperatura di colore della luce. Una dominante può anche essere determinata da un errato trattamento in fase di sviluppo o dall’uso di una pellicola scaduta.

DPI - "Dots per inch” (punti per pollice). Unità di misura della risoluzione di una foto digitale. Maggiore è il numero, maggiore è la risoluzione

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EDITING - Processo di selezione, preparazione e correzione di immagini digitali o video. E' un termine principalmente utilizzato in cinematografia per l'edizione di un film (post-produzione). Sono tecniche editing: Art, modalità che consente di produrre un effetto sgarnato; Mosaic, per l'effetto mosaico; Sepia, produce l'effetto seppia, attribuendo all'immagine un caratteristico colore marrone- rossiccio; Nega, inverte i colori dell'immagine, creando una sorta di negativo; Mirror, dove l'immagine risulta tagliata in due, con effetto speculare; Emboss, per produrre l'effetto tridimensionale (in rilievo); Cinema, copre le sezioni superiore ed inferiore del display per ottenere il tipico effetto cinema; Make-up, consente di selezionare le immagini in rosso, giallo, verde e blu. L'editing in fotografia invece è quel processo di selezione d'immagini (relativamente ad un progetto complesso) e di post-produzione attraverso software specifici per la correzione di luci, colori, valori tonali ed eventuali piccoli artefatti presenti nell'immagine.

ESPOSIMETRO - Strumento per la misurazione dell’intensità luminosa capace di fornire i valori di tempo di esposizione e di diaframma per ottenere per una data sensibilità un negativo o file perfettamente esposto. I limiti della capacità di effettuare misurazioni attendibili da parte dell’esposimetro vengono indicati in valori luce (EV) o candele per metro quadro (cdm2, unità di misura della luminanza). Tanto più estesa è la gamma, tanto maggiore e la capacità dello strumento di misurare nelle basse come nelle alte luci. L’esposimetro utilizza un elemento sensibile alla luce che produce una corrente elettrica o una resistenza direttamente proporzionale all’intensità luminosa che lo colpisce. Il selenio, elemento principe negli anni Cinquanta, colpito dalla luce produce una modestissima corrente elettrica che, opportunamente amplificata, fa muovere l’ago di un galvanometro su una scala. Al contrario, il solfuro di cadmio (CdS), cosi come il fosfo-arseniuro di gallio o il silicio, producono una resistenza in un circuito elettrico alimentato da una pila. Il silicio (filtrato blu per ridurre la sua sensibilità al rosso) è l’elemento più utilizzato negli strumenti attuali. Due i metodi di misurazione: a luce incidente o a luce riflessa. Con il primo metodo si misura nei pressi del soggetto la quantità della luce che lo illumina (illuminamento), con il secondo si misura da una certa distanza la quantità di luce che esso riflette (luminanza). Il primo sistema consente di utilizzare la lettura senza necessità di correggere l’esposizione in presenza di toni molto più chiari o molto più scuri del tono medio (grigio 18%) per il quale sono tarati gli esposimetri. Con il secondo la misurazione della luce tiene conto della capacità del soggetto di riflettere la luce, ma fornisce indicazioni precise solo se questo e di tono medio (grigio 18%). L’esposimetro incorporato nelle fotocamere misura la luce riflessa. Gli esposimetri separati sono strumenti che possono di solito utilizzare entrambi i metodi.

ESPOSIZIONE, TEMPO DI - Durata necessaria perchè la pellicola o il sensore delle fotocamere digitali ricevano la quantità minima e sufficiente a riprodurre correttamente la gamma tonale. Dipende dalla sensibilità Iso adottata e dall’intensità della luce. ln manuale, il controllo della quantità di luce avviene attraverso l’uso dell’otturatore e dell’apertura del diaframma. Se la quantità di luce è eccessiva si ottiene una sovraesposizione, se e troppo poca una sottoesposizione.

ESPOSIZIONE AUTOMATICA - Esistono diversi modi di esposizione automatica. Nelle fotocamere reflex è possibile scegliere tra: esposizione automatica a priorità dei diaframmi ed esposizione automatica a priorità dei tempi. Nel primo caso è possibile impostare un dato valore di diaframma sull’obiettivo e lasciare all’esposimetro incorporato nella fotocamera il compito di calcolare l’appropriato tempo d’otturazione grazie agli otturatori a controllo elettronico dei tempi. Nel secondo, il sistema della fotocamera imposta automaticamente il valore di diaframma appropriato in funzione del tempo si esposizione scelto. E’ disponibile anche il modo programmato generico che regola il tempo ed il diaframma in base a parametri di fabbrica e modi dedicati al tipo di ripresa (ritratto, azione, paesaggi, notturni, flash, ecc.). Nelle fotocamere compatte analogiche e digitali l’automatismo di esposizione è in genere programmato, in quelle più avanzate sono disponibili funzioni dedicate.

EXIF - Acronimo per Exchangeable Image File format, è un formato di file per fotocamere digitali. Quando registriamo un’immagine su una scheda di memoria, viene utilizzato il formato EXIF che non è altro che un’immegine Jpeg con dati addizionali inclusi nel file che la contiene.

EV (Equivalent Value, Valore Luce Equivalente) - Al raddoppio dell’intensità luminosa il valore incrementa di una unità. I valori luce rappresentano un puro riferimento quantitativo che si trasforma, grazie ad una tabella, in una serie di coppie tempo-diaframma equivalenti in funzione della sensibilità della pellicola. Il principio fu applicato nei primi anni Cinquanta agli otturatori di tipo centrale con la possibilità di accoppiamento meccanico della ghiera dei diaframmi a quella dell’otturatore im modo che all’aumento dell’apertura di diaframma corrispondesse una riduzione del tempo di otturazione. Bloccando le due ghiere su un dato valore luce, era quindi possibile scegliere la coppia tempo-diaframma preferibile, ferma restando l’equivalente esposizione: 1/15 di sec a f/5,6 è equivalente a 1/125 a f/2. Gli EV, sono tutt’ora forniti dagli esposimetri separati e si rivelano pratici nella valutazione delle diverse luminanze di una scena. Gli EV vengono anche utilizzati dai fabbricanti come unità di misura per indicare la gamma di sensibilità degli esposimetri ed i limiti di impiego dei sistemi autofocus.

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F, f/- Questo simbolo, preferibilmente il secondo f/, indica il valore delle aperture del diaframma di un obiettivo. Per calcolare la luminosità di una lente si divide la sua lunghezza focale per il diametro. Una lente da 50mm di focale e del diametro di 25mm ha un’apertura relativa 2 che in gergo si chiama luminosità e si esprime con f/2 o F2, dove f/ o F rappresentano la focale. Questo valore che è costante in tutti gli obiettivi, consente di conoscere la quantità di luce che passa attraverso l’obiettivo nell’unità di tempo. I valori numerici attribuiti alle aperture di diaframma derivano dal fatto che moltiplicando il diametro per la radice quadrata di 2 (1,4142), l’area del cerchio raddoppia. Così, i valori f/ sono il risultato del prodotto delle successive moltiplicazioni di 1,0 per 1,4142 . Ad esempio: 1,0×1,4142=1,4142 o f/1,4;.1,4142×1,4142=2 o f/2; 2×1,4142=2,828 o f/2,8; ecc. In pratica, l’area del diaframma (e quindi la quantità di luce) varia di un fattore 2 ad ogni stop. Cio significa che aprendo o chiudendo il diaframma di un valore, l’esposizione aumenta o si riduce di 2 volte rispettivamente; variandolo di 3 stop, invece, l’esposizione aumenta o si riduce di 8 volte. E cosi via. I valori f/ sono riportati sulla ghiera dei diaframmi degli obiettivi. Il valore più piccolo indica la luminosità massima dell’obiettivo. Un obiettivo 50mm per una fotocamera reflex ha una luminosità massima di f/1,4 o f/1,8 ed una minima di f/16 o f/22. Gli obiettivi per le fotocamere di medio o grande formato sono meno luminosi e raggiungono chiusure di diaframma minime di f/32 o f/45. In molti zoom economici la luminosità varia all’aumento della focale in quanto l’apertura relativa diminuisce all’aumento della focale. Solo alcuni modelli costruiti con una particolare disposizione dei gruppi ottici mantengono costante la luminosità per tutta la gamma delle focali.

FILL-IN - Modalità d'uso del flash: in una scena in controluce, con il soggetto molto contrastato, la funzione Fill-in consente di schiarire le parti in ombra, gestendo la luminosità ed equilibrando l'intera immagine. Il flash, quindi, lampeggia automaticamente con una intensità ridotta.

FILTRI - Lenti aggiuntive per fotocamere / videocamere, atte ad alterare l'immagine, spesso per aggiungervi un determinato effetto o per migliorarne la qualità, eliminando i raggi ultravioletti oppure i riflessi indesiderati. Permettono di ottenere effetti speciali come sfocature, morbidezza dei toni luminosi, ed altro ancora.

FILTRI NEUTRI - Di colore grigio, assorbono in modo identico tutti i colori dello spettro permettendo di ridurre la quantità di luce che raggiunge la pellicola. Possono essere usati sia con pellicola bianconero che a colori.

FILTRO POLARIZZATORE - Consente la riduzione dei riflessi dalle superfici lucide escluso il metallo. Di color grigio neutro può essere usato con pellicola a colori e con le fotocamere digitali. In questo caso, consente anche di saturare i colori che assumono un aspetto più intenso. L’effetto maggiore di polarizzazione si ottiene quando la sorgente luminosa si trova a 90 rispetto all’asse ottico e può essere controllato nel mirino ruotando il filtro sul proprio asse tramite la ghiera posta sulla sua montatura. Per evitare interferenze con i sistemi autofocus, il filtro polarizzatore deve essere di tipo “circolare”.

FILTRO UV - Assorbe le radiazioni UV (inferiori a 400nm) presenti in alta montagna o al mare che favoriscono la perdita di dettaglio a grande distanza. Inoltre, producono una dominante azzurrina con le pellicole a colori, sovraespongono il cielo con il bianconero rendendo meno distinte le nuvole. Essendo incolore e ideale per proteggere la lente anteriore degli obiettivi.

FLASH (lampeggiatore elettronico) - Dispositivo che, emettendo un lampo di luce molto intensa, permette di scattare fotografie senza l'ausilio di altra illuminazione. Essendo posizionato solitamente sull'apparecchio fotografico (o comunque vicino ad esso), in modo da illuminare il soggetto dalla stessa direzione da cui lo si sta guardando, si dice che ''appiattisca'' le immagini, eliminando o comunque riducendo quel senso di profondità dato dalle ombre.

FLASH ESTERNO - Collegato per mezzo di un attacco a slitta (Hotshoe), oppure con un apposito cavetto di collegamento (detto cavo sincro flash, in quanto consente di sincronizzare il flash esterno con quello incorporato; in tal caso, il flash esterno potrebbe lavorare in modalità slave, dove un apposito sensore intercetta il lampo emesso dal flash incorporato dell'apparecchio, facendo scattare immediatamente anche il flash slave), il flash esterno permette di avere un punto luce opzionale e di intensità maggiore. E' solitamente molto più potente di quello incorporato, quasi sempre alimentato separatamente; nella scelta di un flash esterno occorrerebbe conoscere l'ampiezza del campo illuminato per accertarsi che sia sufficiente a coprire tutto il campo visivo dell'apparecchio, e valutare se la portata è sufficiente a coprire la distanza richiesta.

FORMATO FILE - La “lingua” in cui l’immagine digitale viene scritta su disco o altro supporto. Dice ad un programma come dovrebbe gestire i dati nel file per mostrarli correttamente. La scelta del corretto formato è importante per garantire la compatibilità fra programmi diversi. Esempi di formati file sono: Jpeg,TIFF, EPS, PICT. E’ detto formato file originale quello del file associato ad un programma specifico (come un particolare tipo di programma di fotoelaborazione) e che spesso è ottimizzato per questo programma.

FOCALE - Determina la capacità di ingrandimento dell’obiettivo, più è alta, più l’obiettivo ingrandisce. Tecnicamente è la distanza tra la lente e il piano focale, dove si trova il sensore o la pellicola

FOCALE FISSA - Focale di cui sono dotati gli obiettivi ad ingrandimento fisso, ossia privi di zoom.

FOTOCAMERA COMPATTA - Termine usato per indicare apparecchi fotografici analogici e digitali con obiettivo non intercambiabile a focale fissa o zoom di dimensioni ridotte.

FOTOCAMERA DIGITALE - La cattura dell’immagine, nelle fotocamere digitali, avviene mediante un sensore elettronico che la registra in formato file su schede di memoria o altro supporto adatto.

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