Considerato uno dei più importanti fotografi della seconda metà del ventesimo secolo. Guy Bourdin, grazie a un trentennale rapporto con Vogue Francia, ha posto le basi per un cambiamento radicale nelle convenzioni della fotografia di moda. Ispirato dal surrealismo, è stato in grado di creare un mondo fantastico che ha raccontato con una visione straordinaria.
Mentre i suoi primi lavori sono tradizionalmente noti per l'intensità dei suoi colori, le due selezioni di Shelly Verthyme: In Between e Untouched, sono in bianco e nero, e mettono in evidenza un aspetto meno conosciuto del suo lavoro, anche se metà dei suoi scatti di moda e dei lavori commerciali erano in bianco e nero.
@copyright Guy Bourdin[/caption]
Queste prime fotografie possiedono quelle stesse qualità grafiche che si sarebbero poi evidenziate nelle sue fotografie di moda, e confermano indirettamente come già agli inizi Bourdin sia stato maestro di sofisticata sensibilità visiva.
Untouched - dal 15 ottobre al 12 novembre - presenta 30 rare fotografie d'epoca dal 1950 al 1955. Philippe Garner, vicepresidente del dipartimento di fotografia di Christie's, nel suo saggio scrive: “… queste fotografie gettano una luce sui primi anni determinanti del processo creativo di Bourdin”. Questa mostra, inedita, coincide con la presentazione del libro dallo stesso titolo.
Shelly Verthime, racconta il processo di scoperta: “Una scatola Kodak di colore giallo, un tesoro trovato nell'archivio, pieno di buste di carta marrone che contenevano ciascuna un negativo e il relativo provino catalogate all'esterno, spesso con indicazioni per il taglio. Questi provini sono rimasti inediti per cinquant'anni, come intimi, personali e autentici riflessi degli ampi orizzonti visivi di Guy Bourdin prima ancora di iniziare la sua carriera nella moda.” @copyright Guy Bourdin[/caption]
In Between - dal 10 settembre all'11 ottobre - presenta circa 20 eccezionali fotografie di moda degli anni 1950 - 1987, molte delle quali non sono mai state viste o mostrate dopo le loro prime pubblicazioni. Questa selezione mostra i momenti decisivi del lavoro di Guy Bourdin con Vogue Francia e l'universo visionario che ha creato dal suo primo leggendario servizio “Chapeaux Choc”, pubblicato nel febbraio 1955, fino al 1988 quando ha ottenuto il premio ICP Infinity Award, NY.
Bourdin poteva ricreare una teatrale mise en scene anche in epoca pre-digitale con un drammatico gioco di luci e ombre e uno stile squisitamente intimo e personale. Negli anni Cinquanta Guy Bourdin è stato il primo fotografo di moda a dare più importanza all'immagine che al prodotto.
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sabato 9 settembre 2017
dalle ore 15.00 alle ore 20.00
dal 10 settembre all' 11 ottobre 2017
tutti i giorni, dalle ore 10.30 alle ore 19.30 mercoledì e giovedì, dalle ore 10.30 alle ore 21.00
sabato 14 ottobre 2017
dalle ore 15.00 alle ore 20.00
dal 15 ottobre al 12 novembre 2017
tutti i giorni, dalle ore 10.30 alle ore 19.30 mercoledì e giovedì, dalle ore 10.30 alle ore 21.00
(1928-1991, Francia)
La sua prima mostra di disegni e dipinti, svoltasi a Parigi, risale al 1950. Due anni dopo la Galerie 29, nella capitale francese, espone le sue fotografie. L'introduzione del catalogo di questa mostra é opera di Man Ray.
Nel 1955 appare su Vogue Francia la sua prima pubblicazione. Si susseguono mostre di suoi disegni e dipinti: alla Galerie des Amis des Arts, alla Galerie Charpentier, entrambe a Parigi, alla Peter Deitsch Gallery di New York nel 1957. Nello stesso anno partecipa alla mostra collettiva di Vogue alla Biennale Internazionale di Fotografia, Venezia.
La sua prima campagna pubblicitaria per Charles Jourdan risale al 1967 così come il primo editoriale per Harper's Bazaar e Photo. Nel 1972 pubblica il primo editoriale per Vogue Italia e due anni dopo per Vogue Gran Bretagna.Nel 1975 lavora alla campagna pubblicitaria per Issey Miyake e, l'anno seguente, al catalogo di lingerie Sighs e Whispers per Bloomingdale's, New York.
Realizza campagne pubblicitarie per Baila, Gianfranco Ferré, Callaghan by Gianni Versace, e Loewe. Nel 1980 realizza il calendario per Pentax e nel 1985 la campagna pubblicitaria per Emanuel Ungaro. Rifiuta il Gran Prix Nationale de la Photographie, promosso dal ministero francese della cultura. Nel 1988 riceve l'Infinity Award dall'International Center of Photography di New York per la campagna Chanel del 1987.