Dal 1975, racconta la storia di un grande squalo bianco che si accanisce contro gli abitanti della sonnacchiosa cittadina di villeggiatura di Amity e degli sforzi dei tre protagonisti (il capo della polizia, un biologo marino, un cacciatore si squali) di trovarlo e ucciderlo.
Il vedo e non vedo dell’avvicinarsi del pericolo e la potente colonna sonora che segnala ogni apparizione dello squalo, ne hanno fatto uno dei classici della suspence.
La locandina del film, uno squalo bianco che risale con le fauci aperte pronte ad ingoiare l’ignara bagnante, è diventata essa stessa un sintomo della paura. Chi al mare, nuotando un po’ al largo, non si è mai chiesto cosa potrebbe apparire da sotto?
Un fotografo e videomaker inglese, Euan Rannachan, è riuscito nell’incredibile impresa di replicare quasi alla perfezione l’immagine della locandina (a meno della bagnante!). Al largo della costa del Messico, durante una sessione di fotografia subacquea, è riuscito infatti a prendere l’incredibile immagine.
Non dimentichiamoci comunque che sebbene al cinema gli squali siano presentati sempre come macchine assassine in cerca di vittime (possibilmente umane – questo fa vendere molti biglietti), nella realtà le cose sono molto diverse.
Anzi, si può dire che uno degli effetti involontari del film è stato proprio quello di innescare una paura immotivata negli squali e giustificare le stragi che ne sono state fatte.
Ricordiamoci che a fronte di una decina di morti per attacchi di squali all’anno in tutto il mondo, nei soli Stati Uniti muoiono oltre 100 persone per colpa di tostapane difettosi (e nessuno ha ancora pensato di aprire la caccia ai tostapane!).
[amazon box="8895080157, 8887376875" grid="2" ]
Immagini: Euan Rannachan/Universal Pictures