Una retrospettiva che vuole invitare il pubblico a scoprire il mondo della fotografia naturalistica provando a raccontare, attraverso la vita e lo sguardo di un grande fotografo, il nostro rapporto con la natura e le altre specie.
La mostra documenta, in particolare, il lavoro realizzato da Unterthiner per il celebre magazine americano, di cui è collaboratore dal 2009 (e primo italiano nella storia della fotografia moderna).
Ben 77 le immagini esposte, suddivise in dieci storie che mostrano un grande ritratto del mondo animale: dalle fotografie realizzate nel remoto arcipelago di Crozet, a quelle prodotte, sulle tracce del puma, in Cile; dalle suggestive immagini sul cigno selvatico, ai drammatici scatti che documentano il declino del cinopiteco in Indonesia.
I dieci reportage sono:
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A questi dieci reportage si aggiunge un’anteprima del progetto “Una famiglia nell’Artico”, dedicato al soggiorno di un oltre un anno, che il fotografo e la sua famiglia stanno trascorrendo alle Isole Svalbard, con l’intento di documentare e comunicare il fenomeno del cambiamento climatico.
[caption id="attachment_20288" align="alignnone" width="950"] Sulawesi black-crested macaca (Macaca nigra)[/caption]
Sarà inoltre presentato il documentario “Una vita selvaggia” che racconta il lavoro di campo di Stefano Unterthiner attraverso il materiale inedito girato nel corso di alcuni assignment realizzati dal fotografo e presentati in mostra.
«Il mestiere del fotografo naturalista non è facile – dichiara Stefano Unterthiner - può far sognare molti, ma pochi possono immaginare cosa voglia dire realmente vivere di fotografia. Qualcuno lo ha definito ‘il mestiere più bello del mondo’ ma ho imparato sulla mia pelle che questa definizione è vera solo in parte. Le immagini raccolte in questa mostra sono una piccola parte della mia produzione di questi due decenni di attività, ma credo possano ben rappresentare quello che ho fatto in questi anni. Fotografie che raccontano, soprattutto, la mia decennale avventura con il Magazine americano: quella mitica pubblicazione che per tanti anni mi aveva fatto sognare. Ricordo che, da ragazzo, non appena ricevevo l’ultimo numero andavo subito a cercare la rubrica di chiusura. Il suo titolo era On assignment e raccoglieva la testimonianza di uno dei fotografi che avevano contribuito a quel numero. La rubrica è poi scomparsa ma ho fatto in tempo ad esserci anch’io in occasione della prima storia che ho pubblicato. Appaio ritratto con indosso una cerata gialla, alle mie spalle un mare di pinguini reali. La mia vita selvaggia iniziò lì».
L’esposizione si inserisce a pieno titolo nella linea culturale che il Forte di Bard dedica all’esplorazione e alla documentazione fotografica dell’ambiente naturale attraverso artisti di livello nazionale e internazionale.
Il fotografo
Zoologo, fotografo naturalista e divulgatore, Stefano Unterthiner è autore di otto libri fotografici e abituale collaboratore del National Geographic. Le sue immagini sono pubblicate ed esposte in tutto il mondo e regolarmente premiate al Wildlife Photographer of the Year.
Info
T. + 39 0125 833811 – 833818
Tariffe
Intero 7,00 euro
Ridotto (6-18 anni e over 65) 5,00 euro
Scuole 3,00 euro
Orari
Feriali 10.00 | 18.00
Sabato, domenica e festivi 10.00 | 19.00
Lunedì chiuso
Dal 14 al 22 dicembre la chiusura è anticipata di un’ora
Chiusure
Chiuso il 23, 24 e 25 dicembre 2019
Chiuso dal 7 al 31 gennaio 2020
Aperture straordinarie
aperta tutti i giorni dal 26 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020
Photo. Credit Stefano Unterthiner