Dall'avvento del digitale nel mondo della fotografia l'accelerazione tecnologica è stata un continuo crescendo. Sensori sempre più grandi e performanti. Processori sempre più veloci in grado di pre-elaborare la luce acquisita già a bordo della fotocamera in frazioni di secondo. Risoluzioni, in termini di megapixel, sempre più grandi.
Ma tutto ciò quanto realmente ha un senso pratico nella vita di tutti i giorni in cui, per il 99 % del tempo, guardiamo le foto sui piccoli schermi dei nostri smartphone. Seppur la risoluzione di quest'ultimi stia raggiungendo anch'essa valori di tutto rispetto, la dimensione finale dell'immagine rimane comunque contenuta al palmo della nostra mano.
La vera grande differenza, nel volere seguire la “moda” della fame di megapixel, la si ha in un momento che ormai sembra attuale come un brano di John Travolta: la stampa!
Non parliamo di quella stampa che si può ottenere in casa propria con una delle tanti soluzioni da 39,90 € e con seppur costosissimi fogli di presunta carta fotografica. Parliamo di quella Stampa eseguita da laboratori professionali.
Nel vasto panorama degli “stampatori” (anche questo termine sa un tantino di arcaico…) online abbiamo avuto di nuovo la possibilità di testare il servizio di Saal Digital. Prima di proseguire con la recensione, sappiate che SAAL digital riserva a TUTTI i visitatori del photoblog uno speciale sconto di 40 euro da richiedere in questa pagina.
Saal Digital Fotoservice GmbH è un'azienda con base tedesca, per la precisione a Siegen, ma operante su tutto il territorio europeo grazie al proprio sito ben tradotto anche nella nostra lingua.
Che si ponga ad un taglio più alto dei più noti Photosì & C. lo si intuisce già navigando nel loro sito, nel quale si notano le aree riservate ai professionisti nonché una pagina specifica per tutti i profili colori in formato ICC dedicati ai loro prodotti.
Sono quelle accortezze che non sono banali e non così ovvie da trovare.
A prescindere che si svolga l'attività fotografica a livello professionale, del tutto amatoriale o un buon compromesso tra essi, crediamo che appoggiarsi a chi ci può garantire un prodotto finito di elevata qualità. Al giorno d'oggi è sempre più raro stampare i propri ricordi su un supporto fisico, quando lo facciamo almeno…facciamolo bene!
Abbiamo quindi provato a mandare in stampa un Fotolibro della linea Professional.
Il primo passo da seguire è quello di scaricare ed installare sul proprio computer il loro software di composizione.
Viene reso disponibile sia per ambienti Windows che per Mac.
Per onore del vero Saal offre anche un servizio di composizione online ma non tutti i prodotti possono essere elaborati dalla piattaforma web e, soprattutto, non sono disponibili tutte le opzioni di modifica: dimensioni, disposizione e taglio dell'immagine.
Utilizzando un iMac ho scaricato la versione Mac dell'applicativo il quale mi ha imposto di installare Adobe Air.
Si nota subito che l'ambiente probabilmente non è stato sviluppato in ambiente nativo Apple e quindi manca di alcune piccole accortezze di usabilità dell'interfaccia grafica alle quali però ben presto ci si abitua.
Il software richiede, prima di compiere qualsiasi operazione, quale tipo di prodotto si intende impaginare.
Come già detto optiamo per il Fotolibro Professional Line nel formato 40x30 cm. Anche qui le opzioni sono numerose e optiamo per:
- Copertina in metalcrilato e pelle
- Superficie delle copertina in effetto legno grigio ardesia
- Carta fotografica lucida
Solo quando l'ho avuto veramente in mano mi sono reso conto di quanto fosse imponente, ma ci arriveremo…
Il programma Saal ci chiede, a questo punto, dove reperire fisicamente i files delle immagini.
E qui devo segnalare la prima, dal mio punto di vista, pecca.
Il software infatti non è in grado di leggere i file RAW e pertanto si è costretti ad esportare, dal programma che si è abituati ad utilizzare, tutto quanto nel classico JPG, ovviamente alla massima risoluzione possibile.
Personalmente avrei preferito collegare la mia libreria di Lightroom; se non altro perchè, talvolta, mentre si posizionano le varie foto nelle pagine ci si accorge che la foto A, accanto alla foto B, richiederebbe un diverso bilanciamento del bianco.
Riconosciamo che il programma consente di modificare diversi parametri “estetici” ma quando si è abituati a lavorare con un metodo doversi adattare, seppur per poco, ad un altro può risultare noioso.
A parte questo piccolo appunto l'impaginazione avviene in modo estremamente veloce, anche perchè il sistema mi propone una doppia scelta: un'impaginazione semi-automatica e guidata piuttosto che quella manuale. Pagina per pagina ho optato per un mix delle due soluzioni a seconda del mio gusto. Ed è così che in una serata (circa 3 ore) ho completato le 52 pagine dell'album.
Invio l'ordine di stampa direttamente dall'applicativo ed una mail mi informa che il tempo di stampa stimato sarà di circa un mese. In realtà di giorni ne sono bastati circa la metà per vedermi recapitare in ufficio da DHL un ottimo imballaggio ben studiato e progettato per il contenuto.
Oltre ad un foglio di polietilene espanso l'album presentava una pellicola adesiva protettiva sul frontale. Scelta che non posso che apprezzare, avendo scelto una copertina in metalcrilato.
ll primo impatto è stato di sicuro stupore per via delle generose dimensioni e della grande lucentezza e brillantezza della copertina. In alcuni contesti di illuminazione devo dire fin troppo riflettente.
Ci tengo a precisare che le foto mandate in stampa sono state tutte scattate alla massima risoluzione con una Sony A7R III e quindi alla bellezza di 42 megapixel.
Ma veniamo all'interno, la prima cosa che si nota è l'incredibile spessore delle pagine. Crea quell'effetto tale da farti sentire come se stessi sfogliando due pagine alla volta. Ho osservato più di una persona, a cui ho dato il fotolibro in visione, cercare di "staccare" la pagina che stavano girando come se ce ne fosse una ulteriore in mezzo 😀
Come già detto la lucidità delle pagine è talvolta esagerata ma comunque di grande effetto.
Ho utilizzato entrambe le modalità di layout, quella di creazione assistita e quella "libera" che ti permette di posizionare le foto e ridimensionarle a piacimento.
Devo dire che, se non siete esperti di impaginazione di libri (io non lo sono!), i temi di default sono spesso più efficaci di quanto possiate fare.
Assolutamente degna di nota la possibilità di stampare a "pieno schermo", utilizzando cioè entrambe le pagine per ospitare una singola foto alla massima larghezza possibile.
Ovvio che in tale modalità comporterà un taglio della foto ma se l'inquadratura lo consente avrete ottenuto un "effetto WOW" incredibile, anche perché, parliamo di una stampa da ben 80 (ottanta!!) centimetri di lato!
La foto sopra mostra ciò che vedevo dalla terrazza del nostro appartamento verso Miami Beach. Garantisco che, anche se su cartaceo, aprire il fotolibro su questa immagine fa rivivere a me e ai miei famigliari ricordi vividissimi.
Questo libro a casa nostra viene trattato alla stregua di un album di nozze: sfogliato "con rispetto" e custodito in maniera adeguata tra gli oggetti importanti.
Fare foto è, dal mio punto di vista, in primis, costruire ricordi e memorie. Stamparle su un oggetto del genere è consolidarle nel tempo e, perché no, tramandarle.
Questo fotolibro della linea professional SAAL è stata una vera a propria sorpresa e lo consiglio a tutti coloro che cercano una qualità superiore alla media.
I prezzi variano a seconda di quante pagine sarà composto il fotolibro finale e a quanti “optional” ci si “aggancia”.
Oltre a questa mia personale e sincera recensione, v'invito a visitare la pagina web del fotolibro professional di SAAL per togliervi ogni dubbio.