“Arma il prossimo tuo”: storie di uomini, guerre e religioni.

05 mar 2018
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Arma il prossimo tuo

Al Museo Nazionale del Risorgimento a Torino, dal 1 marzo al 1 maggio 2018 una mostra fotografica dal titolo "Arma il prossimo tuo" che ricerca e racconta come forse mai si sia fatto finora un aspetto poco rivelato: la fede in Dio e il dovere di combattere in nome di Dio, oggi come ieri. Centodieci scatti realizzati dai fotoreporter Roberto Travan e Paolo Siccardi.

Repubblica Centraficana, Sud Sudan, Kosovo, Siria, Afghanistan, Israele, Ucraina: sono solo alcuni dei luoghi del mondo devastati negli anni più recenti e ancora oggi da guerre. Magari scoppiate per motivi diversi (politici, economici, etnici), ma tutte accomunate da una sottile linea rossa, non sempre visibile, capace però di alimentare conflitti che per questo paiono non poter finire: la religione, il dovere di combattere in nome di Dio. Nasce da qui "Arma il prossimo tuo". Storie di uomini, conflitti, religioni.

Una mostra fotografica che racconta le testimonianze raccolte nelle trincee, nelle chiese e nelle moschee distrutte, tra le popolazioni ridotte in miseria e disperazione. Una ricerca che Roberto Travan, autore del progetto, ha realizzato con Paolo Siccardi. I due fotoreporter hanno selezionato tra le centinaia di fotografie scattate in conflitti sovente lontani dai riflettori dell'informazione: le vittime nei campi di battaglia, i villaggi depredati, i profughi in fuga. Ne emerge un aspetto sinora poco raccontato: la fede in Dio.

Arma il prossimo tuo

"Arma il prossimo tuo" è organizzata dal Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte, con il supporto di Fujifilm Italia. Centodieci scatti che catturano l’attenzione e generano forti emozioni.

A condurre il visitatore le parole del giornalista Domenico Quirico: “Queste foto sono lampi di crudo dolore. La guerra e i segni di dio: piccoli e grandi, pendagli e lapidi, chiese e moschee, segni tracciati sui muri e scritte che gridano dio come documentano queste fotografie strazianti che grondano ancora dolore. La fede ottiene dall'essere umano ciò che nessun'altra dottrina ha mai ottenuto. Nel bene e nel male”.

Arma il prossimo tuo

Il progetto vuole dunque fare emergere i modi in cui la fede viene vissuta nelle zone teatro di conflitti. Si tratta di un’idea originale che sfrutta appieno il potere delle immagini rispetto ad altri mezzi di comunicazione.

Il linguaggio scelto infatti è quello della fotografia di reportage, genere che coniuga ricerca personale e rigore giornalistico e garantisce una narrazione omogenea e profonda, in linea con la tradizione del fotogiornalismo di guerra.

L’esposizione è suddivisa in quattro macro aree: Balcani (Bosnia, Serbia, Kosovo, Albania);  Europa e Caucaso (Ucraina, Nagorno-Karabakh); Medio Oriente (Afghanistan, Iraq, Cisgiordania, Golan, Siria, Isreale,); Africa (Repubblica Centraficana, Sud Sudan.

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