Durante la seconda guerra mondiale i giapponesi residenti negli Stati Uniti, vennero considerati come possibili nemici e, per questo motivo, il presidente Roosvelt ordinò la deportazione e la carcerazione di tutti i cittadini giapponesi (circa 110.000 persone) in campi d'internamento, una sorta di campi di concentramento.
Migliaia di persone, molte delle quali nate negli Stati Uniti, furono costrette ad abbandonare case, aziende, fattorie e possedimenti. Vennero caricate su autobus con solo le poche cose più care e portate in questi campi d'internamento senza sapere se e quando sarebbero tornate a casa.
Dorothea Lange, fotografa americana conosciuta per la sua famosissima fotografia "Migrant Mother", fu assunta in quel periodo dal governo degli Stati Uniti per documentare l'evacuazione giapponese dal suolo americano in questi campi d'internamento.
Le fotografie di Dorothea Lange che vedete in questo articolo sono rimaste censurate e nascoste al mondo sino a pochi anni fa. Oggi, a distanza di quasi 80 anni, abbiamo l'opportunità di guardare indietro a questo particolare momento della storia e vedere come le vite dei giapponesi-americani da quell'anno in poi siano cambiate per sempre.
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