E' stata già ribattezzata la foto del secolo e ritrare, per la prima volta nella storia, un buco nero. Sino ad oggi lo avevamo solamente immaginato in base a complesse ricostruzioni computerizzate, oggi invece gli scienziati del progetto Event Horizon Telescope hanno presentato una foto ufficiale di un buco nero al centro della galassia Virgo A distante 55 milioni di anni luce dalla terra.
In questo ambizioso progetto, a cui hanno lavorato 200 scienziati, per catturare la foto del secolo c'è anche la firma italiana dell'istituto nazionale di astrofisica e dell'istituto nazionale di fisica nucleare.
Sfocata e priva di dettagli, la foto del secolo è stata subito paragonata all'occhio di Sauron del signore degli anelli! Essendo un buco nero, per definizione, non si vede nulla se non tutta la materia che viene attirata dall'enorme gravità attorno ad esso con temperature di milioni di gradi, radiazioni altissime e raggi X.
In un'intervista Luciano Rezzolla, direttore dell'Istituto di Fisica Teorica di Francoforte e membro del comitato scientifico della collaborazione Eht (Event Horizon Telescope) ha detto:
"Nei buchi neri supermassicci che si trovano al centro delle galassie, la materia che viene attratta si riscalda e, cadendo nel buco nero, emette luce, parte della quale è osservabile con i radiotelescopi. In queste condizioni fisiche, infatti, è possibile rivelare la cosiddetta zona 'in ombra', ossia quella regione di 'assenza di luce' e che è tale in quanto la luce al suo interno viene assorbita dall'orizzonte degli eventi. Questo è un confine matematico dove la forza di gravità è così forte che nulla riesce a sfuggire, nemmeno la luce."
"Con i telescopi di Eht abbiamo finalmente raggiunto una risoluzione sufficiente per guardare su una scala dell'orizzonte degli eventi", ha aggiunto. "Dall'interno di questa superficie - ha spiegato Rezzolla - nessuna informazione può essere scambiata con l'esterno. Per questo motivo i buchi neri sono importanti in fisica: il loro orizzonte degli eventi è infatti un limite invalicabile alla nostra capacità di esplorare l'universo". Questo è quello che abbiamo fatto e l'ottimo raccordo tra teoria e osservazioni ci ha convinto che questo è un buco nero come predetto da Einstein".