Il caso aveva prodotto un’immagine nell’immagine e, a seconda di dove Morena metteva a fuoco lo sguardo, notava il suo volto o l’animale, un po’ il principio del vaso di Rubin.
Il lavoro successivo fu quello di trovare un "fil rouge" per imbastire il progetto fotografico di papercutting – e gli animali sono da sempre uno spazio di creatività e di significato, tra zoomorfismo e antropomorfismo – ma soprattutto è stato “guidare il caso”, perché in “fantastic bestiary” la differenza tra una foto riuscita e una foto improbabile è spesso questione di un millimetro, di un impercettibile movimento, di un attimo da cogliere al volo.
Per Morena l’eccitazione provocata nel lavorare al “fantastic bestiary” è in questo: quando riusciva a cogliere quel momento in cui sagoma e volto si incrociavano, si fondevano, le sembrava di aver provocato una vera ae propria magia. E credo sia proprio questa magia che colpisce chi guarda le foto che vedete in questo articolo: la perfetta corrispondenza tra un ciuffo di capelli e la coda di un lupo, la curva di un naso col mento di un leone, e spesso la corrispondenza del soggetto ritratto con l’ “anima” dell’animale scelto per lui.
Morena, riguardo alla tecnica del papercutting dice: “L’assedio di sensazioni ed immagini che mi pervade quotidianamente trova forma nella carta, il materiale più fragile in assoluto. Un mondo fatto di figure, a volte infantili e sognanti, che rivelano il mio risvolto segreto. Un assedio che è insieme urgenza e sfida, affrontate con la tecnica del papercutting, cioè del tagliare la carta. É un fare arte lungo, minuzioso e paziente, per me quasi meditativo.Le carte, spesso bianche, mi lasciano “carta bianca” e diventano incroci, trame, perlopiù “ton sur ton”, che costruiscono pazientemente significati sottili, che richiedono attenzione ed ascolto, per svelarsi aldilà della superficie di “gioco” che la tecnica di ritaglio sembra a primo impatto suggerire.
Tramite la carta, il mio mondo inconscio ed onirico si rivela, con associazioni che spiazzano innanzitutto me: creo e parlo della mia vita, leggendo le opere come tracce di un percorso esistenziale che mi invita ad evolvermi come persona. Un libro aperto scritto in una lingua da decifrare, che credo possa parlare non solo di me ma di tutti, perché ogni vita ha i pieni, i vuoti e i buchi, ugualmente importanti e con significati ogni volta da decifrare da essi.”
Vi lascio alle meravigiose e incredibili immagini del progetto “fantastic bestiary” di Morena Fortino. Se volete saperne di più su questa talentuosa artista e sul suo progetto di papercutting, v'invito a visitare la sue pagine ufficiali:
Sito web: http://www.morenafortino.com
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/morenafortinolachatte
Tutte le immagini in questo articolo sono di proprietà di Morena Fortino e non possono essere usate senza il consenso scritto dell'autrice.