Giorni passati da soli in mezzo alle montagne, esposti al freddo, cercando di fare il minimo rumore per non spaventare gli animali, dopo lunghi trekking estremi, affardellati con tutta l’attrezzatura fotografica e di quanto necessario per sopravvivere in completo isolamento.
Se il tempo e gli sforzi necessari potessero essere condensati in un’oretta di tempo e una spesa di un paio di centinaia di dollari?
Sembra incredibile? Ma è quello che accade nella fattoria Minnesota Wildlife Connection Inc., dove lupi, volpi, orsi, coguari e altri animali sono attori pronti a mettersi i posa per i danarosi fotografi. Guarda il video qua sotto per rendertene conto.
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Si tratta infatti di un esempio di un allevamento destinato a “giochi fotografici” in cui animali vivono in cattività e sono addestrati per divertire i fotografi.
Anche se qui, fortunatamente, gli animali non vengono allevati per essere uccisi in una caccia, e non volendo comunque iniziare una discussione su quanto sia morale allevare animali selvatici per divertire gli umani, è comunque lecito domandarsi quanto sia “fotograficamente” corretta la cosa, dal momento che poi queste immagini possono (e in alcuni casi lo sono state) esse spacciate come autenticamente selvagge in documentari e concorsi fotografici.
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Una fotografia realizzata nella fattoria, se ben eseguita, è quasi indistinguibile da una autentica e mentre i veri fotografi naturalistici possono impiegare giorni, mesi o anche anni per ottenere LA fotografia della vita (che non sempre arriva), queste fattorie consentono a semplici hobbisti di ottenere foto altrettanto valide (o quasi) in un pomeriggio senza nessuno sforzo. Una volta pubblicata la foto in rete, chi può dire se è vera o costruita?
I premi fotografici più prestigiosi, come British Wildlife Photographer of the Year, World Press Photo e GDT European Nature Wildlife Photographer of the Year, vietano l'uso di modelli di animali in cattività o messe in scena artificiali e non mancano di escludere chi prova a fare il furbo barando (se ovviamente viene scoperto).
Ma non altrettanto si può dire della TV o in cinema che, per contenere costi e tempi, non esita a noleggiare gli “attori” delle animal farm.
Quindi, almeno per quanto riguarda le foto naturalistiche, “È necessario, almeno una volta nella vita, dubitare di tutte le cose!" (Cartesio).
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