Un anno in Siberia alla ricerca dei popoli indigeni

22 mar 2018
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Un anno fa vi avevo parlato di Alexander Khimushin, il fotografo australiano che 10 anni fa lasciò la sua casa per viaggiare il mondo in lungo e in largo.

Durante i suoi viaggi, Alexander si rese conto che la gente era la parte più sorprendente di tutto ciò e da quel momento iniziò a fotografare persone dando vita ad un progetto chiamato "The world in faces", un enorme portfolio di tutte le persone che il fotografo incontrò durante i suoi viaggi, tutte di differenti culture ed immortalate nelle aree più remote del nostro pianeta.



Nell'ultimo anno Alexander ha viaggiato per oltre 40.000 Km lungo tutta la Siberia: dalle rive del lago Baikal alla costa del Giappone, dalle infinite steppe della Mongolia al posto più freddo sulla Terra - Yakutia.

Tutto ciò per una sola missione: catturare i volti e le tradizioni dei vari gruppi d'indigeni che vivono in questi posti remoti. Mentre alcuni dei gruppi etnici sono dominanti nelle loro regioni, molti altri sono sull'orlo della scomparsa, con una popolazione totale di appena cento persone. Fino ad ora rimangono in gran parte sconosciuti al mondo esterno.

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La Siberia è una regione enorme, quasi una doppia dimensione dell'Australia e il 30% più grande degli Stati Uniti, del Canada o dell'intera Europa.


Senza dubbio, tutti hanno sentito dire che è molto freddo e scarsamente popolato, ma cosa sappiamo delle persone che vivono lì?

Alcuni di questi popoli sono nomadi e vivono pascolando le renne nella tundra (pianura artica); altri, che abitano invece nella taiga (foresta di conifere), dipendono sia dall'allevamento sia dalla caccia e raccolta, e spesso dimorano in villaggi stanziali.

Oggi, meno del 10% dei popoli tribali siberiani vive una vita nomade o semi-nomade, mentre 30 anni fa la percentuale era addirittura del 70%. Le lingue parlate dalle tribù appartengono a diverse famiglie linguistiche: alcune non assomigliano a nessun'altra lingua conosciuta, e nessuna di esse mostra una qualche correlazione con il russo.

Il progetto "The world in faces" non è ancora finito e ci vorranno ancora molti anni per vedere la fine. Certo è che Alexander con questi ritratti "siberiani" ha fatto decisamente un bellissimo lavoro.

Se volete saperne di più sul fotografo australiano Alexander Khimushin, potete visitare la sua pagina Facebook o il suo profilo Instagram.

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