Droni e fotografia

03 apr 2019
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droniI droni sono sempre più diffusi, non solo in ambito fotografico, ma anche per svago e divertimento. Mentre per i primi anni, tutto era lasciato alla libera interpretazione delle persone ed enti locali, ora, visto la diffusione sempre più massiccia dei droni, l' ENAC (Ente Nazionale dell'Aviazione Civile) è intervenuta con un proprio regolamento.


Le immagini realizzate dai droni sono infatti sempre più richieste, non solo da agenzie fotografiche o uffici marketing di aziende e comuni (le città e bellezze naturali e architettoniche italiane viste dall'alto sono molto "fotogeniche"), ma anche dagli stessi enti locali per verificare consumo di territorio e predisporre attività di protezione civile.

La domanda fondamentale è: serve un patentino, o meglio un attestato di “Pilota APR”, per utilizzarli?

La prima cosa da capire è sotto quale categoria ricade il nostro drone: aeromodello o SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto).

Secondo il regolamento dell'ENAC, si definisce aeromodello un “dispositivo aereo a pilotaggio remoto, senza persone a bordo, impiegato esclusivamente per scopi ricreativi e sportivi, non dotato di equipaggiamenti che ne permettano un volo autonomo, e che vola sotto il controllo visivo diretto e costante dell'aeromodellista, senza l'ausilio di aiuti visivi”.

Un SAPR è invece un “sistema costituito da un mezzo aereo (aeromobile a pilotaggio remoto) senza persone a bordo, utilizzato per fini diversi da quelli ricreativi e sportivi, e dai relativi componenti necessari per il controllo e comando (stazione di controllo) da parte di un pilota remoto”.

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Se il nostro drone rientra nella categoria SAPR e pesa più di 300 grammi, l'attestato di Pilota APR è necessario.

Come fotografi, la presenza della fotocamera, per permetterci di realizzare riprese dall'alto, è fondamentale, ma la sua presenza, eventualmente unita a dispositivi anticollisione o Return-to-home (quasi sempre presenti su dispositivi di fascia alta e consigliabili, tenendo conto che tra drone, gimbal e dispositivo fotografico, si corre il rischio di superare facilmente il migliaio di euro di attrezzatura), implica che il nostro drone non può essere considerato come un aeromodello.


Ciò è indipendente da quanti mega pixel abbia la fotocamera o se venga utilizzata o meno: la sua sola presenza implica che il nostro drone è un APR. Quindi, attenzione al peso del nostro drone, che rimane l'unica discriminante per la necessità o meno dell'attestato ENAC!

In ogni caso, indipendentemente da come il drone viene categorizzato è importante che sia “targato” e assicurato.

Attenzione poi dove si utilizza il drone. Indipendentemente che sia un giocattolo, un aeromodello o un APR, ovviamente non può essere utilizzato sopra luoghi sensibili: aeroporti e strutture militari, per esempio, ma anche aziende "sensibili" come impianti petrolchimici.

Le mappe dell'ENAC indicano chiaramente dove si possono utilizzare o non utilizzare i droni, anche se possono essere non di facile lettura per i più inesperti. Anche su luoghi affollati è vietato: mentre è possibile volare sul mare e riprendere le spiagge affollate, non è possibile effettuare il medesimo volo direttamente sulla spiaggia piena di gente.

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I droni non sono un giocattolo e il loro utilizzo deve rispettare leggi e regolamenti, che sono in continua evoluzione.

È necessario quindi informarsi per evitare incorrere in infrazioni anche di natura penale. Sul sito dell'ENAC è possibile trovare tutte le informazioni necessarie.

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La cosa migliore, in caso di dubbi, è rivolgersi a un aeroclub, dove sicuramente vi potranno dare tutte le informazioni sui regolamenti aggiornati e sui corsi per ottenere l'attestato di Pilota APR (se il vostro drone lo richiede).

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